Cari e care WuBookers, che l’hotellerie abbia sempre molto da imparare dal mondo anglosassone e in particolare da quello statunitense, ormai si sa. Non vi stupirà quindi se oggi parliamo di una nuova tendenza, diffusa anche da noi, che deve le sue origini proprio agli USA: i boutique hotel. Cosa sono e come si distinguono dalle altre strutture alberghiere? E cosa bisogna considerare per aprirne uno?
Boutique hotel: cosa vuol dire
Secondo i più, la definizione di boutique hotel è stata coniata per la prima volta da Ian Schrager, imprenditore americano noto per aver fondato, insieme all’amico Steve Rubell, la famosa discoteca newyorkese Studio 54. Che sia vero o no, poco importa: quello che conta è che questa tipologia di albergo comincia a comparire nelle principali città statunitensi (New York e San Francisco in primis) a partire dagli anni Ottanta.
Si trattava, allora come oggi, di strutture di piccole dimensioni ma con una forte personalità, in netto contrasto con lo stile standardizzato e ripetitivo delle grandi catene alberghiere. La parola “boutique” sta ad indicare proprio questo: esclusività e lusso.
Iscrivendoti alla newsletter ricevi i consigli dei nostri esperti e le offerte commerciali più vantaggiose:
Con il tempo, il significato di boutique hotel non è cambiato, e anzi la popolarità di queste strutture è cresciuta estendendosi ben oltre i confini nazionali. Basti pensare che secondo un recente studio di Hoteltechreport, “nel 2016 il 25% dei nuovi progetti alberghieri erano boutique hotel e molti di questi hotel si trovavano in mercati più piccoli” rispetto agli USA.
Vediamo allora cosa esattamente definisce un boutique hotel e come si differenzia dagli altri.
Cosa deve avere un boutique hotel: caratteristiche principali
Se la terminologia con cui sono nati non fosse già abbastanza indicativa, sarà sufficiente ricordarne altre due – spesso usate come sue equivalenti – per capire subito qual è il tratto distintivo dei boutique hotel, che infatti vengono spesso chiamati anche “design hotel” e “lifestyle hotel”.
Ma andiamo con ordine: cosa rende un boutique hotel davvero tale?
Le dimensioni
Anche se non c’è una regola scritta valida per tutti, di solito i boutique hotel sono piuttosto piccoli. Il numero di camere va da non meno di 10 a non più di 100, malgrado non manchino le eccezioni.
Le dimensioni ridotte contribuiscono infatti a creare quell’atmosfera di intimità e comfort tipica di questi alberghi e, in generale, correlata al concetto di boutique.
Qui l’ospite deve sentirsi a suo agio, accolto e “coccolato” in quanto individuo e non come semplice cliente.
Lo stile e gli arredi
I boutique hotel sono connotati da uno stile unico, che li rende riconoscibili e apprezzati dai viaggiatori in cerca di un’esperienza originale. A differenza degli alberghi più comuni o delle grandi catene, che prediligono arredi in serie, i boutique hotel prevedono infatti mobili e oggetti ricercati e di design. Ogni dettaglio è curato nei minimi particolari, dall’arredamento, ai soprammobili, alle decorazioni, ed è spesso legato a un tema specifico, in relazione o in contrasto con la location in cui si trova.
Ad esempio, immaginando un boutique hotel a Perugia, città nota per il suo famoso festival del jazz, questo potrebbe ospitare strumenti musicali, foto e cimeli d’epoca, diversi per ogni stanza. Questa è infatti un’altra delle loro peculiarità: tutte le camere sono diverse tra loro e non convenzionali.
E la reception non è da meno. Nei veri boutique hotel anche gli spazi comuni sono oggetto di uno styling molto marcato.
I servizi
Il livello di sofisticazione degli interni si ritrova anche nei servizi, che si distinguono per accuratezza ed esclusività. Anche nel caso in cui si tratti di servizi in outsourcing, quindi non gestiti direttamente dall’hotel che li offre, è importante che la proposta sia quanto più distintiva possibile rispetto alla media. Qualche idea? Cocktail di benvenuto, ristorazione di alto livello, domotica e tecnologie all’avanguardia, soluzioni wellness innovative, e così via.
La location
La location è un altro tratto frequente che accomuna i boutique hotel italiani e non. Spesso infatti questi alberghi sono situati all’interno di edifici indipendenti e storici, che conservano un “sapore” unico anche a livello architettonico.
Centri urbani, città d’arte o luoghi di interesse turistico sono le location ideali per i boutique hotel purché anche la posizione abbia in sé qualcosa di singolare, all’altezza del resto della struttura.
Tipi di boutique hotel
Tutto ciò che abbiamo visto sin qui è vero, ma proprio per la loro natura indipendente e fuori dal comune i boutique hotel non possono essere uniformati sotto un’unica etichetta.
Secondo la Boutique Lodging & Lifestyle Association (BLLA), associazione che raccoglie più di 700 boutique hotel nel mondo, esistono infatti almeno 13 tipi di boutique hotel, oltre a quello “Classico”, ovvero:
- Convention Boutique: strutture che offrono servizi correlati a eventi e meeting aziendali;
- Adventure Boutique: alberghi o resort situati in luoghi mozzafiato, per cui il turismo esperienziale è una prerogativa;
- Boutique at Sea: piccole crociere di lusso;
- Branded Boutique: hotel di proprietà di grandi marchi come Mariott e Hilton gestiti però in modo indipendente e con un approccio diverso dal solito;
- Residential Boutique: veri e propri appartamenti di lusso, dotati di tutti i comfort per garantire una permanenza lunga all’insegna della comodità;
- Boutique B&B: Bed & Breakfast di categoria superiore, con un occhio attento ai servizi e all’arredamento;
- Historic Boutique: che devono parte del loro fascino proprio alla storicità dell’edificio in cui si trovano;
- Micro Boutique: non solo piccoli, ma piccolissimi e con un arredamento minimal che incoraggia gli ospiti a stare fuori e a godersi i dintorni;
- Concept Boutique: sono quelli in cui il tema estetico diventa vera e propria esperienza di viaggio, con camere contenenti opere d’arte, o glamping di fascia alta;
- Hipster Boutique: spazio alla collettività e ai luoghi di incontro per gli amanti dei concerti e della vita “alternativa”;
- Boutique resort: grandi nelle dimensioni, ma indipendenti nella gestione, perfetti per famiglie e prenotazioni di gruppo;
- Boutique on a Budget: per chi ha voglia di una vacanza di lusso, ma non il portafoglio;
- Luxury Boutique: all’opposto, veri e propri templi del luxury, con camere spaziose, estetica curatissima e servizi top di gamma.
Aprire (e gestire) un boutique hotel: cosa considerare
A livello legislativo, non ci sono norme specifiche che si applicano ai boutique hotel e ciascuno è libero di decidere quale stile dare alla propria struttura.
Tuttavia, è bene ricordare che tutti i punti che abbiamo visto poco fa prevedono alcune considerazioni preliminari.La prima riguarda i costi. Nonostante una proposta di nicchia possa infatti giustificare tariffe e prezzi di un hotel più alti, devi sempre tenere presente il mercato in cui ti inserisci e le spese di mantenimento della struttura, anche alla luce di eventuali scelte di design che farai. In questo senso, usabilità per gli ospiti e facilità di sostituzione e ricambio dei vari pezzi di arredo sono i criteri che ti consigliamo di adottare nella scelta degli interni, i cui costi potrebbero comunque lievitare rispetto ad altre soluzioni meno originali.
Iscrivendoti alla newsletter ricevi i consigli dei nostri esperti e le offerte commerciali più vantaggiose:
Va poi considerato il target che questi alberghi richiamano. Per la maggior parte dei casi, gli ospiti che scelgono queste strutture sono Millennials: una categoria sicuramente molto interessante, di cui però bisogna verificare la frequenza e l’attrattiva esercitata dal luogo in cui si trova la tua struttura. Prima di aprire o convertire la tua struttura in boutique hotel è fondamentale fare una verifica del tuo pubblico di riferimento, oppure mettere in conto un riposizionamento che non sempre restituisce frutti nel breve periodo.
Ultimo, ma non per importanza: la gestione. Come qualunque altro albergo, anche il boutique hotel richiede una gestione degli ospiti e dei servizi ineccepibile, con la differenza che all’interno di queste strutture ci si aspetta la perfezione, proprio in virtù del loro essere originali. Il primo passo, dunque, non può che essere quello di dotarsi degli appositi strumenti informatici per garantire visibilità e funzionamento senza grinze, dal check-in al check-out. In altre parole, ti serve un PMS per hotel ben fatto, che possa integrare anche funzionalità specifiche come la creazione di siti ad hoc e la prenotazione diretta da parte dei clienti. Un esempio su tutti? Zak, il gestionale per hotel di WuBook!
Solo così potrai valorizzare il tuo boutique hotel fin dal momento della prenotazione e iniziare a far vivere ai tuoi ospiti un’esperienza davvero indimenticabile.