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Glamping: di cosa si tratta e come si distingue da un campeggio tradizionale

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Cari e care WuBookers, dimenticate tende, picchetti, fornelli portatili e sacchi a pelo: da qualche anno ormai, il campeggio sta vivendo una nuova dimensione, fatta di lusso e comodità. Stiamo parlando del glamping, un fenomeno che interessa anche il nostro paese e attira numerosi turisti ogni anno: vediamo di cosa si tratta.   

Glamping: cosa significa e come nasce

La parola “glamping” deriva dall’unione di due termini inglesi: “glamour”, traducibile con fascino, e “camping”, campeggio. Si tratta quindi di un campeggio luxury, con strutture ricettive originali e dotate di ogni comfort (dai letti king size, al bagno privato, alla connessione wi-fi e altro ancora), dove vivere immersi nella natura
Coniato per la prima volta nel Regno Unito nei primi anni Duemila, il glamping ha in realtà origini molto più antiche. C’è chi sostiene infatti che già alcune trasferte reali del XVI secolo avessero molte delle caratteristiche del glamping moderno e siano in qualche modo loro precursori. Sarebbero un esempio di glamping ante litteram la visita di Giacomo V di Scozia in Francia o l’incontro del 1520 tra il sovrano inglese Enrico VIII e il re di Francia Francesco I nel fastoso accampamento poi diventato noto come Campo del Drappo d’oro. 

glamping e campeggio
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Venendo a tempi più recenti, questa nuova tipologia di turismo esperienziale di lusso ha iniziato a svilupparsi in Paesi caldi come l’Africa e l’Australia, per poi diffondersi sempre di più anche in Europa, con un vero e proprio boom a partire dal 2014. Oggi si trovano glamping in aree come la penisola scandinava e la Svizzera, dove il clima è decisamente meno mite. 

A differenza dei campeggi tradizionali, infatti, gli alloggi del glamping non sono semplici tende, ma soluzioni abitative provviste di tutte le comodità tipiche di un hotel a 5 stelle, compreso il riscaldamento.  Eppure, non basta disporre di roulotte e bungalow per essere un glamping. Aspetti come la privacy, la sostenibilità e il contatto con la natura sono essenziali.

Tipologie di glamping

Secondo il report di ILTM (International Luxury Travel Market) intitolato “Buzz vs Reality. Global: Decoding the luxury travel consumer’s mindset” e realizzato nel 2022 in collaborazione con American Express Travel e Altian, uno dei fattori chiave per i viaggiatori alto spendenti è proprio la salute e il benessere e molti di loro sono più inclini a prenotare vacanze eco-friendly e più attente all’ambiente. 

Fattori che si ritrovano perfettamente nel glamping che, secondo la società di consulenza Jfc, sarebbe particolarmente apprezzato da famiglie con genitori quarantenni o giovani coppie in cerca di un’esperienza dalla forte impronta green.
Quindi come deve essere un camping per potersi definire glamping?

Il decalogo del glamping

La stessa Jfc ha stilato una lista di 10 punti che aiutano a individuare le principali caratteristiche del glamping. Secondo l’agenzia, la struttura deve essere:

  1. localizzata in ambiente naturalistico, in aree non urbane; collocata in un’ambientazione di charme e garantire servizi di accoglienza/ricevimento almeno per 16 ore al giorno, assicurando un contatto diretto con la natura; 
  2. realizzata secondo principi di bioarchitettura e seguendo una progettazione strettamente connessa ai valori ambientali e paesaggistici; 
  3. a basso consumo energetico e/o autosufficiente; 
  4. provvista di un’area open air comune
  5. dotata di un numero di posti letto inferiore a 50
  6. sviluppata in unità abitative tipo “tende”
  7. costruita, nelle unità abitative “tende”, con materiali compatibili e altamente adattabili all’ambiente nel quale si trovano; 
  8. strutturata in “tende” di dimensione minima di 20 mq., bagno privato compreso, complete di impianto di climatizzazione (caldo/freddo) e con arredamento di design e/o in linea con l’identità del luogo; 
  9. disposta in modo da garantire che ogni unità abitativa abbia uno spazio esterno verde privato grande almeno il doppio rispetto a quello indoor; 
  10. organizzata per offrire servizi giornalieri di housekeeping management come pulizia, cambio della biancheria da bagno, cambio periodico della biancheria da letto.
tenda glamping di lusso

Le diverse soluzioni abitative

Trattandosi di un fenomeno globale in cui, come abbiamo visto, anche l’originalità di arredi e architetture viene premiata, è possibile trovare diverse varianti di quelle che, in un campeggio classico, chiameremmo semplicemente “tende”.
Nel caso del glamping, infatti, ci si può sbizzarrire tra: 

  • case sugli alberi: progettate perché rispettino criteri di sicurezza, rappresentano una delle tipologie più diffuse e amate da adulti e bambini; 
  • yurta: di origine mongola e forma circolare, si tratta di una struttura in legno con tetto solitamente in tessuto resistente;
  • eco-lodge: una costruzione semplice, anche questa in legno, e a basso impatto ambientale ma con servizi luxury all’interno; 
  • tenda safari: anima in legno con copertura e pareti in tessuto, richiama la tenda nella forma, ma garantisce lusso e comfort tipici di una camera d’alto livello; 
  • cupole e iglù: anche se il nome richiama quello delle popolazioni dell’Artico, nei glamping difficilmente questi alloggi sono realizzati con il ghiaccio. Degli iglù hanno però la forma sferica e, in alcuni casi, consentono di osservare il cielo e dormire letteralmente “sotto le stelle”; 
  • tipi (o teepee in inglese): abitazione tipica degli indiani d’America, con la struttura in tronchi di legno a formare un cono rovesciato e un ambiente spazioso a pianta circolare in cui rifugiarsi; 
  • pods: minuscole case mobili, destinate più spesso alle coppie, in cui i servizi sono essenziali ma l’atmosfera è intima e curata nei minimi dettagli. 
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glamping igloo cupola

Cosa cercano i clienti che scelgono il glamping

Dunque, cosa bisogna assicurare agli ospiti che, sempre di più, scelgono di trascorrere le loro vacanze in un glamping? Sicuramente, lo abbiamo visto, il giusto mix di comodità, esclusività e natura, dove trascorrere soggiorni en plain air all’insegna del lusso e dell’attenzione per l’ambiente.
Quindi alloggi curati e sofisticati (per certi versi paragonabili ai boutique hotel), oltre che sostenibili in cui non possono mancare, ad esempio, soluzioni per la raccolta differenziata o per ridurre gli sprechi di risorse. 

Il bisogno di spazi liberi e riservati è un altro elemento di cui tenere conto, insieme alla voglia di provare qualcosa di nuovo in stretta connessione con l’habitat in cui ci si trova. Anche se lo spirito di adattamento – più tipico di chi preferisce i campeggi tradizionali – non è propriamente ciò che guida questo tipo di clientela, non manca tuttavia una buona dose di curiosità e desiderio di avventura. Ecco perché spesso, oltre al pernottamento, vengono proposte attività e pacchetti vacanza originali, da svolgere nei dintorni del glamping per scoprire le amenità naturali e stringere ancora di più il legame con la natura circostante.

Da non trascurare il fatto che, come riportato dall’indagine di ILTM già menzionata, i cosiddetti HNWI, ovvero gli individui con capacità di spesa molto alta (dall’inglese “high-net-worth individual”), sono sempre più propensi a prenotare viaggi multi-generazionali o familiari e di durata più lunga rispetto al passato. 

Se questo è il pubblico a cui punti anche per la tua attività alberghiera – e disponi di spazi e strutture adeguate – il glamping potrebbe essere un’opzione da prendere in seria considerazione.