Care e cari WuBookers, tra i vari strumenti di marketing per l’ospitalità sviluppati da Google, c’è anche Google Destination Insights: una piattaforma aperta a tutti, pensata per fornire informazioni importanti a chi lavora nel settore Travel, hotel compresi.Vediamo di cosa si tratta e come si integra con le altre sezioni del colosso di Mountain View.
Che cos’è Destination Insights
Destination Insights è una piattaforma che consente a chiunque di visualizzare le ultime “tendenze relative alla domanda di viaggi a livello mondiale con dati concreti aggiornati quotidianamente”. Le statistiche fornite da Google si basano infatti sul suo ampio database di ricerche, l’interesse dimostrato dagli utenti per voli e alloggi e le prenotazioni effettuate.
Attraverso una serie di parametri e filtri, è possibile ottenere una panoramica aggiornata e dettagliata sull’andamento della domanda turistica nel tempo e sfruttarla a proprio vantaggio.
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3 informazioni chiave che puoi ricavare da Destination Insights
Usare Destination Insights è piuttosto semplice e consente di ricavare 3 informazioni chiave per chi lavora nell’hotellerie:
- le tendenze nel corso del tempo e la crescita delle singole città di destinazione;
- la provenienza dei potenziali turisti in entrata, ovvero quello che Google chiama “Origine della domanda”;
- le principali città di maggiore interesse.
Grazie ai diversi filtri presenti in pagina è possibile infatti impostare la propria ricerca per “Domanda di viaggi per un paese specifico” o “Dati della domanda di volo e alloggio a confronto”. Nel primo caso, si analizza il dettaglio del Paese d’interesse, mentre nel secondo si può paragonare il rendimento dei vari Paesi.
Supponiamo di avere una struttura alberghiera in Italia, come facciamo a ricavare dati specifici?
Rimaniamo sulla prima tab e selezioniamo l’Italia nella lista dei Paesi di destinazione. Impostiamo la categoria su “Alloggio” e definiamo la finestra di tempo di riferimento (applicabile fino a 5 giorni prima la data odierna). In questo modo, avremo un primo set di dati relativi alla domanda turistica internazionale nel periodo indicato, le città più gettonate e quelle in crescita, e i principali Paesi di origine della domanda.
Tutte informazioni che, volendo, possiamo circoscrivere ulteriormente. Ad esempio, è possibile impostare un singolo Paese invece che “Tutto il mondo” nel filtro “Paese di origine” (magari per approfondire specifiche zone di provenienza della domanda in entrata) o possiamo limitare il “Tipo di viaggio” da “Internazionale” a “Nazionale” per distinguere tra domanda globale e locale. Ancora: scegliendo come origine e destinazione lo stesso Paese, è possibile persino analizzare la situazione di singole regioni.
Inoltre, incrociando questi dati con quelli offerti da Google Trends (altro strumento gratuito di Google sulle principali tendenze online), potremo andare ancora di più nel dettaglio delle ricerche di viaggio: potremo, ad esempio, decidere di testare i risultati per il nome della struttura così da valutarne la notorietà in base all’area geografica.
Come usare Google Destination Insights per la propria strategia di marketing
I vantaggi di Destination Insights, lo abbiamo accennato, consistono nel poter disporre in qualunque momento di dati aggiornati praticamente in tempo reale, avendo una proiezione affidabile sulla domanda e la sua evoluzione. Ma come tradurre queste statistiche in azioni concrete, a beneficio della propria strategia di marketing?
Il primo modo deriva direttamente dalla lettura dei trend di andamento e di interesse. Conoscere il comportamento della domanda online – anche rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente – può fornire spunti utili per pianificare meglio i flussi di clienti, comprendere quali sono le stagionalità più redditizie e modulare l’offerta in maniera conveniente per la struttura.
Questo offre anche un termine di paragone importante per valutare il proprio rendimento nello stesso periodo: confrontare i dati di prenotazione dell’hotel con quelli generali rilevati da Google può servire a individuare eventuali discrepanze e, quindi, opportunità non sfruttate.
Le località in crescita e quelle più accorsate sono dati essenziali per le catene alberghiere che hanno sedi in varie parti d’Italia e che quindi possono puntare di più sulla promozione dell’una o dell’altra. Tuttavia sono informazioni valide anche per le piccole strutture che si trovano in prossimità di quelle stesse mete. Queste possono, ad esempio, iniziare a lavorare sugli interessi degli utenti con strategie di contenuto. I social e soprattutto il blog alberghiero possono infatti intercettare le ricerche e le curiosità dei viaggiatori, offrendo consigli utili, guide e approfondimenti sulla città, le sue attrazioni, la cucina tipica e così via.
Anche la provenienza è un elemento rilevante perché consente di orientare gli investimenti nel modo più efficace. Sapendo quali sono i mercati potenziali, possiamo infatti indirizzare meglio le nostre campagne a pagamento, ad esempio con sponsorizzazioni geolocalizzate, annunci pensati per un determinato target geografico e budget commisurati di conseguenza. A seconda delle variazioni nel tempo, potremo quindi adattare le nostre attività ottimizzando gli sforzi economici e massimizzando il più possibile i risultati.
Non solo, a domanda internazionale corrisponde anche la necessità di comunicare in lingue diverse: un’indicazione importante per decidere, ad esempio, in quante e quali lingue tradurre il sito internet.
Altri strumenti di Google che è utile conoscere
Come anticipato, Google Destination Insights non è l’unico prodotto che Google mette a disposizione degli operatori del settore dell’accoglienza.
Da non confondere con Destination, Travel Analytics Center (Centro analisi di viaggi) è disponibile solo per i partner commerciali di Google e fornisce dettagli ancora più puntuali sulle tipologie, i tempi, e la durata dei soggiorni, sulle tendenze giornaliere delle richieste di alloggio e l’anticipo delle ricerche rispetto al periodo di permanenza cercato.
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Informazioni preziose che possono essere usate per rendere ancora più proficua l’attività su Google Hotel Ads. La piattaforma consente infatti agli albergatori – così come ai proprietari di B&B e case vacanza – di pubblicare annunci a pagamento e free links sul metasearch di Google, evitando così le spese di intermediazione tipiche delle OTA.
Per farlo, è sufficiente appoggiarsi a un partner di connettività che permetta il collegamento tra la struttura a Google, garantendo inoltre che le prenotazioni provenienti da quel canale vengano correttamente registrate anche sul calendario dell’albergo. WuBook è tra questi e – perché tutto funzioni – basterà configurare il canale Google all’interno del gestionale per hotel Zak.
La domanda turistica si evolve in fretta e Google può offrire strumenti di analisi e marketing molto potenti: perché non sfruttarli?