Cari e care WuBookers, nell’era dei social media e dell’intelligenza artificiale, ha ancora senso avere un blog per hotel e strutture ricettive in genere? La domanda è solo apparentemente semplice e la risposta piuttosto… articolata!
Come in tanti aspetti della comunicazione e del marketing, infatti, le valutazioni strategiche e le implicazioni pratiche sono diverse: vediamole nel dettaglio.
Vantaggi del blog per le strutture ricettive
Partiamo dai motivi per cui avere un blog potrebbe essere vantaggioso, specificando però prima un aspetto importante: il blog, per come lo intendiamo qui, deve essere aziendale. In questo articolo facciamo riferimento infatti ai blog integrati al sito dell’hotel, della casa vacanze e del B&B e non a spazi di pubblicazione terzi (come Medium.com e simili) o personali.
Uno dei principali benefici del blog è la visibilità funzionale alle prenotazioni dirette: una possibilità che verrebbe meno, o sarebbe ostacolata, se il blog fosse esterno. Ma procediamo con ordine.
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Visibilità online
Avere un blog e pubblicare articoli di qualità regolarmente aumenta le opportunità di visibilità online. Come? Pensa alle ricerche che effettui ogni giorno su Google. Alcune sono molto precise e legate al nome di un brand o di un prodotto specifico. Altre invece sono più generiche e tese a ricavare informazioni su un tema, una realtà o un oggetto.
Caliamo tutto questo nel settore dell’ospitalità e avremo, nel primo gruppo, ricerche legate al nome del tuo hotel (persone che lo conoscono già o vogliono saperne di più) o al tipo di sistemazione abbinato alla località (per esempio “hotel 4 stelle a Cortina”). La risposta ideale a questa tipologia è una pagina istituzionale o il sito di un’OTA.
Nel secondo gruppo, invece, rientreranno ricerche più lontane dall’intenzione d’acquisto, come ad esempio: “perché andare a Cortina d’estate” o “cosa vedere a Cortina d’inverno”, e così via. Queste ultime trovano riscontro non tanto in pagine di vendita, quanto più in articoli di blog che sviluppano i vari argomenti in modo chiaro ed esaustivo.
Rispondere alle curiosità delle persone aumenta le possibilità di portare traffico organico (ovvero non a pagamento) al sito dell’albergo. Qui, se il sito è ben costruito, sarà facile per l’utente navigare tra le altre pagine: per leggere altri articoli o per scoprire di più sulla struttura ricettiva.E anche se l’incremento delle prenotazioni non è l’obiettivo principale del blog (per questo ci sono strumenti più appropriati come le campagne di Google e Facebook Ads), è una probabilità che non va esclusa del tutto.
Autorevolezza e personalità
Il blog è utile anche per costruire l’immagine di una struttura affidabile e competente.Il racconto della vita dell’albergo e delle sue novità ed evoluzioni darà l’idea di una realtà in cui tutto viene gestito in modo serio e trasparente, stimolando la partecipazione dei lettori.Notizie e approfondimenti sulle principali attrazioni locali servono invece a mostrare la vivacità e la versatilità del posto, che possono soddisfare interessi vari e trasversali a più tipi di viaggiatori (business, famiglie, leisure, ecc.).
Il tono di voce e lo stile di comunicazione fanno il resto: a seconda della personalità della struttura – e delle aspettative della clientela – si può optare per un linguaggio più o meno informale, da cui far trasparire il lato più umano dell’hotel.
Costruire relazioni con clienti e partner
Il blog può essere un ottimo modo per creare o confermare relazioni di valore, sia con i propri clienti che con i propri partner di lavoro. Ovviamente molto dipende dagli argomenti che si deciderà di affrontare (ci arriviamo tra poco), ma se compatibili con la direzione editoriale, gli articoli possono aiutare a corroborare rapporti di fiducia.
Qualche esempio? Se prevedi o hai già in essere collaborazioni con realtà del territorio, perché hai creato dei pacchetti vacanza o kit di benvenuto, puoi dedicare un articolo a ciascuno di loro, anche in modalità intervista. Così facendo, avvalorerai la qualità di ciò che proponi, rassicurerai chi non ti conosce e sfrutterai la notorietà dei partner coinvolti.
Allo stesso modo, anche i clienti possono fornire punti di vista e storie interessanti da condividere, meglio ancora se accomunate dalla tua struttura: raccontare come avete risolto un problema insieme o come hanno trascorso il loro soggiorno, o semplicemente chi sono e cosa fanno, può generare un senso di appartenenza e immedesimazione davvero prezioso.
Alimentare gli altri canali di comunicazione
Avere un blog significa poter contare su contenuti nuovi e costantemente aggiornati, da spendere anche su altri canali online. Quante volte ti è capitato di non sapere cosa postare sui canali social o cosa inserire nella newsletter periodica? Ecco, il blog fornisce spunti per entrambi.
Da un solo articolo è infatti possibile ricavare ben più di un post Facebook, ad esempio, e almeno una newsletter. Certo, è importante che il testo di partenza venga rielaborato nei toni e nei modi giusti per il canale di destinazione (un semplice copia/incolla potrebbe non essere la strategia più efficace). Ma avere una base di partenza è sicuramente un vantaggio, soprattutto in periodi di alta stagione in cui il tempo da dedicare alla propria immagine e promozione è poco.
Cosa comporta avere un blog
Come avrai notato, abbiamo evitato di parlare esplicitamente di svantaggi. Questo perché il blog non ha effetti negativi diretti, purché sia gestito a dovere.
I possibili “danni” – di reputazione prima di tutto – si riscontrano infatti solo se il blog viene iniziato e poi trascurato, come qualunque altra cosa del resto. A nessuno piacerebbe trovarsi di fronte all’insegna di un albergo per poi scoprire che è inesistente o abbandonato: lo stesso vale per il blog. Se decidi di intraprendere questa attività, è bene che tu sappia che cosa comporta e quale impegno prevede.
Strategia
Perché sia davvero efficace, il blog richiede una strategia. Pubblicare argomenti casuali, senza un obiettivo chiaro, rischia infatti di vanificare sforzi e investimenti, portando addirittura a conseguenze controproducenti.
Prima di avviare il blog è dunque importante stabilire quali sono i filoni narrativi che si intende seguire (ne basta anche solo uno per iniziare), con quale frequenza e a che scopo. Questa prima fase di analisi ti permetterà anche di capire se hai materiale a sufficienza per alimentare una o più rubriche ed eventualmente con quale cadenza preparare gli articoli.
A seconda della strategia è inoltre fondamentale definire dei parametri numerici che ti aiutino a verificarne l’andamento nel tempo: i cosiddetti KPI. Cosa ti interessa ottenere dal blog: più visibilità? Più traffico? Più parole chiave posizionate su Google?
Per ciascuno di questi aspetti, cerca di individuare un indice di misurazione che ti consenta di fare confronti nel tempo.
Tempo
Proprio il tempo è il secondo fattore chiave, e va inteso in due sensi:
- tempo da dedicare all’attività: attraverso tutte le fasi di strategia, pianificazione editoriale, redazione degli articoli, revisione e pubblicazione;
- tempo perché gli articoli inizino a raccogliere risultati apprezzabili. Quest’ultimo punto non è valido sempre e per tutti e molto dipende dagli argomenti trattati, dalla concorrenza e dalle azioni promozionali a supporto del blog (come le campagne di Facebook Ads, ad esempio). Tuttavia è utile sapere che il posizionamento su Google richiede diversi mesi e chi è impaziente di raccoglierne i frutti potrebbe rimanere deluso.
La SEO per hotel, inoltre, non si limita al solo blog ed è essenziale che anche il resto del sito sia ottimizzato per piacere al motore di ricerca, oltre che al lettore.
Organizzazione
Come fare a inserire il blog nel flusso, già ricco, di attività della struttura? Attraverso una buona organizzazione, che passa in primo luogo da una pianificazione editoriale precisa.
Creare un calendario editoriale, contenente il titolo, l’argomento e la data di uscita prevista, aiuta infatti ad avere un quadro chiaro di ciò che occorre per ogni singolo articolo e a tenerne sotto controllo lo sviluppo. E, se hai lavorato con il giusto anticipo, sarà sempre possibile fare qualche cambiamento in corso d’opera anche in caso di imprevisti.
Ricorda inoltre che – oltre al testo – gli articoli hanno bisogno di immagini: assicurati di avere una o più cartelle da cui attingere per costruire un contenuto completo e interessante, sotto tutti i punti di vista.
Infine, imposta un iter di lavoro chiaro e accurato, senza tralasciare nessun passaggio: chi scrive l’articolo è autonomo o ha bisogno di una revisione? È necessaria una o più traduzioni? Chi si occupa della pubblicazione sul sito? Definire a monte tutti questi aspetti agevolerà grandemente il lavoro di redazione.
Risorse
Il blog, lo avrai capito, ha bisogno di risorse. Affidarsi a professionisti della comunicazione è sicuramente un’opzione valida, che può sollevarti da una serie di attività gravose o di cui non hai tempo di occuparti.
Tuttavia, non sempre è una soluzione praticabile soprattutto per le realtà più piccole che devono prestare attenzione agli investimenti. In questi casi, è possibile farsi aiutare dagli strumenti online, compresa l’intelligenza artificiale.
Software come Chat GPT o simili, anche se non possono (ancora) sostituire gli esseri umani, sono però in grado di fornire diversi spunti e idee, oltre che di scrivere interi pezzi di articolo se istruiti a dovere.
Questo non ti risparmia del tutto: è sempre bene rileggere e verificare quanto prodotto dall’IA, ma è comunque una base da cui partire, anche per superare lo scoglio del foglio bianco.
Altro punto importante riguarda le persone con cui sei già in contatto, ovvero Staff, clienti e partner. Tutti loro possono diventare risorse: per nuove idee, per interviste, per contributi di vario tipo. Coinvolgere il personale o gli ospiti potrebbe risultare difficoltoso se fatto all’ultimo minuto: preparando con anticipo due o tre questionari da sottoporre all’occorrenza (torna alla voce “organizzazione”) può garantire una maggiore e migliore partecipazione.
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Dunque, blog sì o no?
La risposta, ormai lo avrai capito, è: dipende.
Assolutamente sì, se si hanno le capacità di fare un buon lavoro, anche con pochi articoli al mese, ma ben pianificati e ben realizzati. Il blog per gli hotel, lo ripetiamo, può davvero offrire occasioni di visibilità nuove e dare spazio a iniziative e traguardi poco valorizzati altrove.
Ipotizziamo che tu abbia appena ottenuto la certificazione Travel Proud di Booking.com. Non è forse qualcosa che vorresti far sapere, in modo diffuso e argomentato anche ai tuoi clienti attuali e futuri? E perché non sfruttare questa stessa occasione per produrre anche un’intervista agli ospiti che hanno scelto la tua struttura proprio per la sua ospitalità e ne sono rimasti soddisfatti? Oppure per consigliare luoghi ed esperienze in linea con gli interessi di un certo tipo di target?
In altre parole, il blog ti permette di trattare lo stesso argomento da tante angolazioni diverse dando a tutte il giusto spazio.
Assolutamente no, se invece il blog deve diventare il raccoglitore di notizie e informazioni che non si sa dove altro mettere o se gli articoli che ospita sono mal gestiti o poco curati: tutto questo rischia di dare un’impressione sbagliata e offrire un involontario vantaggio competitivo alla concorrenza, che sia a sua volta dotata di un blog o meno.