Cari e care WuBookers, tra le tendenze recenti del settore, che vi sarà certamente capitato di intercettare, c’è anche quella del cosiddetto turismo lento. Una formula che identifica una modalità di viaggio precisa e in un certo senso controcorrente rispetto allo stile di vita contemporaneo.
Conoscerla e capirne motivazioni e aspettative è importante per strutturare una proposta di valore anche per questo tipo di pubblico.
Cos’è il turismo lento e come nasce
Il turismo lento, o “slow tourism” in inglese, si basa sulla filosofia del viaggiare con calma secondo cui il viaggiatore può prendersi il tempo giusto per visitare i luoghi che desidera, esplorarli e scoprirne l’autenticità al proprio passo, senza doversi adattare ai ritmi accelerati tipici del turismo di massa.
Capita spesso infatti che vacanze organizzate o pacchetti turistici finiscano per trasformarsi in tour frenetici, “farciti” di tappe affollate da vedere in poche ore secondo una tabella di marcia piuttosto serrata.
Ecco, il turismo slow è l’antitesi di tutto questo e, non a caso, si sviluppa proprio a partire dagli anni Novanta, quando nasce e si afferma anche un altro movimento: quello dello Slow Food dell’autore e gastronomo Carlo Petrini.
Valorizzazione del territorio, rifiuto dell’abitudine consumistica, tempi prolungati: questi sono i tratti comuni ai due fenomeni e a tutta la cultura slow, che oggi interessa anche ambiti come la medicina o il giornalismo.
Nel settore turistico, questo tipo di viaggio si traduce inoltre in una maggiore sensibilità nei confronti dell’ambiente e dell’impronta verde di attività e strumenti: spesso chi sceglie di viaggiare lentamente predilige mezzi di trasporto “green” o strutture sostenibili. Ma attenzione a non confondere slow tourism ed ecoturismo: per quanto simili, sono infatti due modalità di viaggio ben distinte.
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Differenza tra turismo slow e turismo sostenibile
Volendo schematizzare, possiamo dire che il turismo sostenibile è un sottoinsieme di quello slow. Il primo prevede infatti un approccio molto consapevole al viaggio e a tutto ciò che comporta in termini di consumi e tutela delle risorse. Si tratta di una vera e propria etica che si applica agli spostamenti (chi pratica l’ecoturismo spesso si muove in bicicletta o a piedi), al pernottamento (preferibilmente in hotel ecosostenibili o ecocompatibili), alle destinazioni (come riserve o itinerari naturalistici) e ad ogni altro aspetto della vacanza.
Anche il turismo lento è vicino a tutti questi temi e in molti casi le due modalità coincidono, con la differenza che il “motore” dello slow tourism non è tanto il rispetto della natura o dell’ecologia del posto, quanto più la volontà di costruire un’esperienza di viaggio autentica e davvero significativa, sotto tutti i punti di vista.
Questo riguarda, ad esempio, anche la scelta di ristoranti e strutture ricettive in genere, con una netta preferenza per quelle a conduzione familiare o che garantiscono un’atmosfera intima e rilassata.
I vantaggi del turismo lento
Mettiamoci nei panni dei viaggiatori lenti e delle comunità che li ricevono: è facile intuire quali siano i vantaggi dello slow tourism, che possiamo sintetizzare in alcuni punti chiave:
- Visita di qualità: il turismo lento permette di vivere un’esperienza di viaggio più ricca in termini qualitativi, a contatto con la vera anima dei luoghi visitati, con la loro storia, le persone e le tradizioni, evitando i luoghi affollati e iper-turistici. Viaggiare con calma permette inoltre di godere appieno del viaggio, senza lo stress di dover rispettare programmi e tempi prestabiliti.
- Sviluppo sostenibile: il turismo lento può partecipare allo sviluppo sostenibile delle comunità, supportando le piccole imprese locali e promuovendo un’economia più equa. Questo significa che le destinazioni turistiche possono affrontare una crescita economica graduale, senza essere travolte da una domanda improvvisa e sregolata.
- Valorizzazione del patrimonio locale: generando interesse verso luoghi culturali “minori”, i viaggiatori possono contribuire alla conservazione dell’eredità di un luogo, stimolando indirettamente amministrazioni e gestori locali ad agire per la loro tutela.
Promozione di un’economia variegata: preferendo le realtà a dimensione familiare e quelle con ritmi lenti, lo slow tourism incoraggia la diversificazione dell’offerta, che dovrà prevedere attrazioni e proposte in linea con questa filosofia, oltre che con quella più comune del consumo di massa.
Ed è qui che si concentra anche il principale vantaggio per le strutture ricettive: questo modello di turismo, infatti, tende a prelidigere B&B, case vacanze o hotel che non sono omologati alle grandi catene ma che, al contrario, conservano ancora quel sapore di “artigianalità” che si è ormai perso in molte attività quotidiane.
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Turismo slow: esempi di attività da proporre
Quindi cosa proporre per attirare turisti slow? Idee ed esempi non mancano, ma come sempre vanno adattati al contesto in cui ci si trova. Ecco qualche suggerimento.
Escursioni a piedi o in bicicletta: perfette per chi vuole esplorare le destinazioni turistiche con un ritmo più lento e scoprire la bellezza della natura e dei paesaggi locali.
Visite presso fattorie didattiche o agriturismi: queste esperienze offrono la possibilità di avvicinarsi a uno stile di vita rurale, spesso trascurato dai grandi tour organizzati, e di gustare prodotti freschi e a km 0.
Rendez-vous con i locali: partecipare a incontri con i locali – o in ristoranti tipici fuori dalle guide – è un’ottima occasione per far conoscere la cultura e le tradizioni culinarie del posto.
Mercati rionali: anche visitare i mercati locali, soprattutto quelli meno battuti dai turisti, è un modo per immergersi nella vita della gente e dare anche l’opportunità di avvicinarsi all’artigianato locale.Escursioni in barca: le gite in barca sono un modo perfetto per guardare il territorio da un punto di vista unico, osservando la vita marina e godendo della pace e della tranquillità del mare.
Non mancano poi proposte di visite guidate a piedi, di cicloturismo, ma anche di treni lenti e attività originali come il birdwatching o i percorsi fluviali e di tutto ciò che, in generale, può rientrare nella più ampia definizione di turismo esperienziale, a cui anche lo slow tourism appartiene.
I vantaggi e le soluzioni a disposizione non sono poche: ora non ti resta che provare ad assecondare questa nuova tendenza!