Cari e care WuBookers, avete mai pensato che, per alcuni potenziali o reali clienti, la vostra struttura potrebbe presentarsi come un luogo ostile e pieno di rischi, fonte di stress più che di relax? Ci riferiamo specialmente alle persone con capacità motoria e sensoriale ridotta, in via temporanea o permanente, ovvero disabili, ma anche anziani e infortunati di tutte le età. Per loro, la permanenza fuori casa potrebbe rivelarsi un incubo, soprattutto se chi li ospita non se ne è preoccupato affatto. In questo articolo vediamo proprio come rendere l’hotel accessibile e quali sono i requisiti per evitare o superare le barriere architettoniche secondo la legge.
Hotel per disabili e persone con capacità motoria e sensoriale ridotta: le norme di riferimento
Le principali norme di riferimento quando si parla di hotel e accessibilità sono il Decreto Ministeriale 236/1989 e la “Legge-quadro per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate” (Legge 104/92, Art.23 e 24).
Nel primo, in particolare, si specificano i requisiti che devono essere rispettati per facilitare “l’accessibilità, l’adattabilità e la visitabilità” di edifici residenziali pubblici di nuova costruzione o oggetto di ristrutturazione. In caso di lavori edilizi, infatti, gli immobili già esistenti devono adeguarsi alla norma citata per agevolarne la fruizione anche da parte di persone con capacità motoria limitata. Proprio in questo senso, si è mossa di recente anche la comunità europea che, nell’ambito del PNRR, ha previsto l’allocazione di incentivi a fondo perduto destinati proprio alla riqualificazione delle strutture ricettive per l’abbattimento delle barriere architettoniche.
Ma cosa significa accessibilità, adattabilità e visitabilità? Citando direttamente dal decreto attuativo:
- Per accessibilità si intende la possibilità, anche per persone con ridotta o impedita capacità motoria o sensoriale, di raggiungere l’edificio e le sue singole unità immobiliari e ambientali, di entrarvi agevolmente e di fruirne spazi e attrezzature in condizioni di adeguata sicurezza e autonomia.
- Per la visitabilità si intende la possibilità, anche da parte di persone con ridotta o impedita capacità motoria o sensoriale, di accedere agli spazi di relazione (destinati al soggiorno e al pranzo – ndr) e ad almeno un servizio igienico di ogni unità immobiliare.
- Per adattabilità si intende la possibilità di modificare nel tempo lo spazio costruito a costi limitati, allo scopo di renderlo completamente ed agevolmente fruibile anche da parte di persone con ridotta o impedita capacità motoria o sensoriale.
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Si tratta dunque di gradi diversi dello stesso concetto, di cui l’accessibilità rappresenta quello più alto, perchè assoluto e immediato; la visitabilità costituisce il livello intermedio, perché consente l’agibilità limitata di alcuni spazi, mentre l’adattabilità è un’accessibilità progettata ma differita, cioè dipendente da eventuali lavori di rinnovo che non impattino sulla struttura portante o sugli impianti comuni.
Indicazioni di progettazione degli Hotel: i requisiti previsti dalla legge
In generale, qualunque struttura ricettiva, per garantire la visitabilità deve avere tutte le parti e i servizi comuni accessibili per persone con capacità motoria limitata o impedita. Lo stesso vale per le stanze, che devono essere presenti in un numero che va da un minimo di 2 a 40 o frazioni di 40, aumentato di altre due ogni 40 stanze o frazione di 40 in più.
Tutte le camere devono inoltre prevedere un sistema di allarme, sonoro e luminoso. Se non è presente il bagno in camera, è necessario che ve ne sia uno al piano, nelle vicinanze dell’alloggio. Le stanze accessibili ai disabili devono inoltre essere situate preferibilmente nei piani bassi e comunque vicino a una via di uscita facile da raggiungere.
Con l’articolo 4, il decreto entra proprio nel merito dei criteri di progettazione per l’accessibilità: qui ricordiamo i principali, ma ti invitiamo a consultare il testo di legge – nonché le maestranze specializzate – per avere una panoramica ancora più completa.
Le porte
Le porte devono essere facili da usare e devono permettere un accesso agevole anche da parte di persone sulla sedia a rotelle. Questo prevede, pertanto, spazi di manovra adeguati prima e dopo la porta stessa, quindi ampi a sufficienza e privi di ostacoli per il transito. Inoltre, devono potersi aprire in entrambi i lati: meglio quindi optare per soluzioni scorrevoli o a libro, mentre sarebbe meglio evitare le scorrevoli. L’altezza consigliata per le eventuali maniglie è di 90 cm.
I pavimenti
Orizzontali, complanari e lisci, qualora presentino dislivelli è necessario che siano equipaggiati con opportune rampe per il passaggio delle carrozzine, segnalate da indicazioni cromatiche. Gli zerbini, qualora presenti, devono essere incassati e, in generale, devono essere eliminate tutte le potenziali fonti di pericolo per chi ha difficoltà di deambulazione.
Gli arredi fissi
Se, oltre a una ristrutturazione edile, stai pensando anche a come rinnovare l’arredamento dell’hotel, queste indicazioni potrebbero essere preziose. Il criterio da tenere a mente per la disposizione degli arredi, infatti, è sempre quello del passaggio e del movimento di una sedia a rotelle. Chi è in carrozzina deve infatti poter accedere a tutta l’attrezzatura presente senza difficoltà e questo comprende anche:
- cassette della posta, che vanno posizionate ad altezze adeguate (non oltre i 140 cm);
- desk, banconi e piani di appoggio utilizzati, ad esempio, per i servizi di reception, come check-in, check-out e accoglienza;
- sistemi di apertura e chiusura automatici, che devono essere adeguatamente temporizzati;
- sale e luoghi d’attesa, in cui devono essere presenti posti a sedere nelle quantità e dimensioni giuste;
- campanelli, citofoni, rubinetti e sistemi di riscaldamento e condizionamento e, in generale, tutti i dispositivi per la regolazione dei vari impianti, che devono essere facilmente accessibili anche in caso di penombra.
I servizi igienici
I bagni devono garantire lo spazio necessario per l’accostamento della sedia a rotelle a tutti i sanitari, alla doccia e ad eventuali elettrodomestici presenti, come ad esempio la lavatrice, oltreché al lavabo. L’ambiente deve essere provvisto di corrimano e di campanello di emergenza vicino al WC e alla vasca da bagno. Nei punti successivi, il documento specifica distanze corrette per consentire accessibilità e manovre.
Percorsi interni orizzontali e verticali
I percorsi orizzontali interni, intesi come corridoi e passaggi, devono essere quanto più lineari e continui possibile ed eventuali variazioni di direzione devono essere segnalate opportunamente. Anche in questo caso, vale la regola della percorribilità da parte di una sedia a rotelle, mentre apposite aree di servizio, non troppo lontane tra loro, dovranno consentire l’inversione di marcia.
Per quanto riguarda le scale, la regolarità di alzata e pedata e la riduzione di qualunque variazione di andamento è il criterio da tenere a mente. Tutte le superfici orizzontali devono essere antiscivolo e, oltre al corrimano in entrambi i lati, è necessario installare anche eventuali parapetti ove necessario. Anche la visibilità è importante: le scale devono essere percepibili facilmente anche dalle persone ipo o non vendenti e devono essere dotate di illuminazione artificiale.
Infine, l’ascensore – oltre ad avere dimensioni adatte all’uso di una persona in carrozzina, apertura e chiusura automatica temporizzate e sistema di allarme interno – deve prevedere una pulsantiera interna ed esterna facile da raggiungere e utilizzare.
In assenza di ascensore, è possibile accessoriare le scale con servoscala e piattaforma elevatrice, anche questi secondo i dettagli tecnici definiti dal decreto.
Norme simili vanno adottate anche nei parcheggi e negli spazi esterni della struttura, per cui vale sempre la necessità di percorsi agevoli, ben evidenziati e in grado di assicurare la sicurezza degli ospiti.
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Servizi in più che puoi offrire alla clientela
Quella vista sinora è l’indicazione di legge generale. Tieni presente, però, che ogni Regione potrebbe avere regolamenti specifici e requisiti ad hoc: per questo, ti consigliamo di rivolgerti agli uffici competenti (non ultimo, quelli delle ASL territoriali) per avere indicazioni aggiornate sugli interventi da fare.
Inoltre, i requisiti minimi necessari non esauriscono le opportunità di aggiornamento della tua offerta che potrebbe proporre servizi aggiuntivi ad hoc come:
- piscine e palestre progettate anche per persone con mobilità ridotta, ovvero con spazi e attrezzatura adeguati;
- biciclette elettriche per disabili, che consentono ad accompagnatori e persone con disabilità di muoversi in modo alternativo;
- animazione per bambini con deficit motori o cognitivi, per favorire un’atmosfera di inclusività e accoglienza.
Per altri ancora, potresti attivare delle convenzioni e cercare soluzioni in outsourcing da attivare all’occorrenza (ad esempio, taxi e navette dedicate).
Rendere la propria struttura accessibile, eliminando o riducendo le barriere architettoniche, significa non solo fornire una proposta più completa e attuale, ma anche aprirsi a nuove potenziali nicchie di mercato, distinguendosi dalla concorrenza. Ne sono una conferma portali per la prenotazione come Bookingbility e simili – dedicati proprio a strutture ricettive per persone con disabilità ed esigenze speciali.
Un’occasione che può rivelarsi positiva sotto tanti punti di vista, non credi?