Microinfluencer: chi sono e come usarli

Microinfluencer: chi sono e come possono essere utili per la promozione di una struttura ricettiva

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Care e cari WuBookers, se vi state interrogando sulla strategia più efficace per promuovere la vostra struttura o se state pianificando le azioni da mettere in campo per i prossimi mesi, potrebbe essere il momento giusto per valutare un’attività di influencer marketing. Anzi, meglio, di micro influencer marketing per il vostro hotel. I micro influencer possono infatti portare grandi risultati: tutto sta nel saperli scegliere e nel definire bene sin dall’inizio aspettative e obiettivi. Ma andiamo con ordine.  

Chi sono i micro influencer

Il mondo degli influencer (persone che creano contenuti sui social capaci di influenzare chi le guarda), si divide in diverse categorie a seconda del numero di follower che riescono ad attirare. I confini tra le varie tipologie sono un po’ labili, ma possiamo dire che i micro influencer hanno una community compresa tra i 50 e i 100mila follower: più dei nano influencer ma meno delle star dei social con fanbase molto più grandi.
Nonostante l’etichetta apparentemente riduttiva, quindi, parliamo di numeri comunque interessanti, soprattutto per le piccole realtà che faticano a intercettare un pubblico così ampio in organico, ovvero senza ricorrere alla pubblicità social a pagamento.
Ebbene, questa particolare tipologia di content creator digitali può rivelarsi preziosa per gli hotel e le strutture ricettive in generale: nella maggior parte dei casi, i micro influencer possono contare su un pubblico affezionato e attivo che si fida dei loro consigli ed è pronto a seguirli.

Il meccanismo per cui questo succede è molto simile a quello delle recensioni online: siamo spesso condizionati da ciò che leggiamo anche se a scriverlo è un perfetto sconosciuto. Il plus degli influencer è che, tramite foto, video e contenuti frequenti, lo sconosciuto non ci sembra più tale e – se ne condividiamo i gusti o ci piace ciò che ha da dire – siamo inclini a fare ciò che ci suggerisce.

micro influencer hotel come sceglierli

Cosa possono fare i micro influencer per un hotel?

Un altro aspetto interessante dei micro influencer è che, nella maggior parte dei casi, hanno una nicchia di riferimento. A differenza delle personalità più famose, che spaziano tra vari settori, i micro influencer tendono ad avere la loro area di expertise e a specializzarsi in quella e in argomenti affini. Ad esempio, ci sono creator verticali sul tema viaggi (travel influencer), o sul cibo (food influencer) ma anche sul beauty e sul luxury e così via.
Questo significa che la stessa struttura potrebbe essere promossa da più influencer che la trattano da diversi punti di vista.

Sicuramente, gli esperti di viaggi sono un bacino importante da considerare: si tratta di persone che, per lavoro, provano e promuovono destinazioni e alloggi, mostrandoli nei loro contenuti social. Ma un hotel potrebbe rivolgersi anche ad altri micro influencer. Il ristorante interno propone un menù speciale o curato da uno chef famoso? Il percorso spa e benessere è uno dei punti forti? La sostenibilità è un concetto chiave o, magari, ci sono attività o programmi pensati per i più piccoli? Ecco, tutto questo può diventare materia di promozione tramite influencer diversi, vicini a quel particolare tema o segmento di pubblico.

In cosa consiste la collaborazione

Di solito gli accordi – che vanno definiti con un contratto ad hoc che tuteli entrambe le parti – prevedono il soggiorno gratuito dell’influencer presso la struttura con accesso libero alle facilities e un pagamento per la creazione di contenuti. I contenuti prodotti (dettagliati per quantità, canali e tipologia, ad esempio: post, story, reel, long form e così via) vengono quindi pubblicati sui profili o sul profilo dell’influencer e, se previsto, possono essere ricondivisi sui canali dell’albergo.Questo permette all’hotel di mostrarsi a una community di persone nuove e di intercettare così potenziali clienti.

micro influencer hotel post instagram

Quanto costa un micro influencer?

Domanda da un milione di dollari! La risposta è, come prevedibile, dipende. Dipende dal settore e dal seguito di ogni singolo influencer, ma anche dall’engagement rate e dal numero di piattaforme e contenuti concordati. Inutile dire che micro e nano influencer tendono a costare meno di quelli ancora più affermati.

Per avere un’idea indicativa, ci rifacciamo al report sullo Stato del Marketing di Influencer Marketing Hub che offre una panoramica generale dei costi per canale. Su Instagram, ad esempio, “anche gli influencer di medio livello possono guadagnare fino a 5.000 dollari per post, anche se le tariffe effettive possono variare in base al numero di follower e alla qualità dei contenuti”.
Investimenti che possono pesare in modo diverso per ogni struttura ma che, in generale, richiedono una pianificazione accurata.

Come scegliere il micro influencer giusto per l’hotel: 3 errori da non fare

Ma come scegliere il micro influencer che fa al caso nostro? Non si tratta di un’operazione semplice. Non a caso, esistono agenzie specializzate che possono occuparsi della fase di scouting e della relazione con i creator durante il rapporto di lavoro.  
In ogni caso, che tu decida di procedere in autonomia o con il supporto di una realtà strutturata, è fondamentale cercare di evitare questi 3 errori.  

1. Non considerare il target

Scegliere un micro influencer solo perché ci piace o ci sembra capace, non è l’idea migliore. È importante infatti considerare i target: sia i nostri, che quelli del creator. I nostri, perché se gli ospiti dell’albergo sono, ad esempio, soprattutto stranieri o clienti business, potrebbero non essere minimamente coinvolti dall’attività social.
Per lo stesso motivo, valutare l’audience del micro influencer è necessario se non si vuole rischiare di parlare a persone che hanno poco o nessun interesse per il servizio.
La credibilità è infatti un aspetto essenziale per rendere l’operazione davvero efficace: ecco perché è bene orientarsi su persone che condividono i nostri stessi valori o sono in linea con la nostra filosofia e offerta.

micro influencer hotel post social

2. Ignorare gli obiettivi

L’altro errore molto comune è non definire degli obiettivi precisi prima di iniziare a collaborare. Certo la qualità dei contenuti è importante e la visibilità tout-court pure, ma tutta l’operazione può e deve essere analizzata attraverso parametri oggettivi, come il tasso di engagement, le visualizzazioni, i commenti e, persino, le prenotazioni.
Un modo per monitorare quest’ultimo dato – che non sempre è visibile dagli strumenti di tracciamento – è fornire all’influencer un codice sconto e conteggiare quante prenotazioni lo utilizzano per determinare così il successo, o meno, dell’attività.

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3. Non avere i canali o la struttura pronti

È tutto pronto: accordi presi e creator in arrivo, ma… i tuoi social sono abbandonati da mesi o non sai come gestire le prenotazioni che dovessero arrivare a seguito della promozione! Questo significa, purtroppo, sprecare soldi e opportunità. Quando va tutto come deve, infatti, l’influencer marketing espone l’albergo, il B&B o simili a un traffico online considerevole: le persone cercano la struttura sui social e online secondo una customer journey che parte da un post ma che poi si articola in tanti altri passaggi. Farsi trovare preparati serve a rassicurare gli utenti sulla reale qualità del servizio – parlavamo poco fa di credibilità, ricordi? – e offrire possibili punti di conversione (una richiesta di informazioni, una chiamata, una prenotazione diretta).
Al contrario, c’è il concreto rischio di vanificare tutti gli sforzi e, addirittura, generare visibilità controproducente.

In sintesi, i micro influencer sono professionisti della comunicazione che possono rivelarsi molto utili per aumentare la notorietà e gli incassi dell’hotel, ma – come in tutte le cose, soprattutto quelle a pagamento – pianificazione e strategia sono ottime compagne di viaggio!