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Costi di commissione di Booking e Airbnb

Commissioni Booking e Airbnb: i costi per hotel, case vacanza e B&B

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Cari e care WuBookers, probabilmente molti di voi hanno già dimestichezza con i principali portali online per la vendita di camere e alloggi, ma per chi inizia ora la propria attività o è nuovo a questi strumenti, sapere come funzionano e cosa prevedono, è fondamentale.
Le OTA come Booking e Airbnb, infatti, assicurano visibilità e promozione, ma in cambio dei loro servizi richiedono specifici costi di commissione: vediamoli tutti in questo articolo.

Commissioni Booking: quanto si paga e quando

Per il suo servizio di pubblicazione annunci e prenotazione integrata, Booking richiede a proprietari e gestori di strutture ricettive una cifra compresa tra il 10% e il 20% del costo della prenotazione, con una media del 15%, in linea con quella di altri portali. Tale percentuale, però, si applica solo in certi casi e a più di un servizio, secondo una politica semplice ma allo stesso tempo articolata.

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Quando viene applicata la commissione: casistiche ed eccezioni

Volendo sintetizzare al massimo, potremmo dire che la commissione si paga ogni volta che avviene una transazione tra proprietario e ospite, ovvero quando:

  • il soggiorno viene prenotato e svolto regolarmente dal cliente, che paga la struttura;
  • l’ospite ha pagato per una prenotazione parzialmente rimborsabile o non rimborsabile, indipendentemente dal fatto che abbia pernottato o meno;
  • il proprietario ha addebitato il costo di una cancellazione o di un mancato arrivo (no show);
  • il periodo per la cancellazione gratuita è stato superato e l’hotelier ne ha ottenuto il pagamento dall’ospite.

Se però il proprietario della struttura rinuncia alla penale per la cancellazione o per la mancata presentazione dell’ospite, oppure se la carta di credito del cliente è risultata non valida (e quindi non si è potuta verificare la transazione), non è dovuta nessuna commissione a Booking.

La cancellazione può avvenire sia da parte dell’ospite, sia da parte del proprietario e, in entrambi i casi, si applicano le condizioni appena viste. Tuttavia, è importante ricordare che Booking non vede di buon occhio le modifiche da parte dei gestori, soprattutto se frequenti e immotivate, poiché minano la credibilità della piattaforma e alla lunga potrebbe penalizzare la struttura o prendere provvedimenti più drastici.
Per gli stessi motivi, la commissione sulla prenotazione si applica anche in caso di overbooking o “prenotazioni doppie” come le definisce il portale. Fanno eccezione le realtà presenti su Booking da meno di 30 giorni e quelle che non hanno avuto più di 4 overbooking in 12 mesi.

commissioni booking per hotel e bnb

Infine, Booking prevede una percentuale fissa del 15% anche su tutti i servizi accessori addebitati agli ospiti tramite il suo sito, come pulizie extra, check-in anticipato, parcheggio, e così via.
Secondo alcuni, quest’ultima regola – introdotta piuttosto di recente – servirebbe a evitare una concorrenza sleale tra strutture che potrebbero impostare tariffe di soggiorno molto basse, e quindi appetibili, a fronte poi di pagamenti extra giustificati come altri servizi.
Ma come viene riconosciuta la percentuale a Booking?  

Come pagare la commissione a Booking

Le opzioni sono due e dipendono dalla modalità di pagamento scelta dal cliente in fase di acquisto. Per tutte le prenotazioni con pagamento tramite la piattaforma di Booking, infatti, il proprietario riceverà a fine mese la somma totale meno la percentuale dovuta. Quindi, ad esempio, se in un mese hai ottenuto prenotazioni per 2.500,00 euro, Booking ti corrisponderà 2.125,00 euro (ovvero il totale meno il 15%).

Qualora invece vi fossero prenotazioni dirette, cioè senza passare da Booking, sarà il proprietario a dover riconoscere a Booking la cifra corrispondente alle commissioni attraverso un bonifico bancario mensile (relativo al mese precedente). Nell’esempio di cui sopra, 375,00 euro.

Commissioni Airbnb: cosa comprendono e a quanto ammontano

Come Booking, anche Airbnb prevede commissioni variabili a seconda di diversi fattori, tra cui la posizione geografica, il tipo di proprietà e la politica di cancellazione. Ma, a differenza di Booking, Airbnb permette 3 differenti modalità di applicazione delle tariffe:

  • commissioni solo a carico del proprietario (host-only fee);
  • commissioni condivise tra host e ospiti (split-fee);
  • commissione semplificata (simplified pricing).

Anche in questo caso, la semplice pubblicazione dell’annuncio sul sito non comporta per il gestore alcun pagamento, che scatta solo quando gli ospiti fanno una prenotazione.
Poiché queste avvengono principalmente sul sito di Airbnb, sarà la piattaforma a corrispondere direttamente l’importo all’host, sottratta della percentuale per il servizio, ogni fine mese.

Commissioni condivise

Come è facile intuire, questa modalità prevede la ripartizione delle spese di Airbnb tra ospite e proprietario, in proporzioni diverse. All’host sarà infatti richiesta una percentuale pari a circa il 3% della tariffa di prenotazione, mentre al cliente verrà addebitato un costo di commissione che può arrivare al 14,2%.
Il vantaggio per l’host è chiaro, anche se non sempre questa politica premia e molti proprietari preferiscono evitarla. Per quanto sia sempre possibile per gli ospiti visualizzare il conto complessivo prima di procedere al pagamento, l’applicazione di un costo aggiuntivo risulta spesso sgradito e può disincentivare la prenotazione.
Per questo, sempre più host preferiscono la soluzione host-only fee.

Commissioni coperte solo dall’host

Questa modalità ricade solo sul proprietario, che quindi si fa interamente carico dei costi di commissione di Airbnb. Questi oscillano tra il 14% e il 16%, ma possono variare a seconda della tipologia di host e delle condizioni di cancellazione previste: ad esempio, per politiche Super Rigide o “Super Strict”, si applica un ulteriore 2% in più.
Nonostante la percentuale più alta rispetto alla split-fee, molti gestori trovano questa alternativa più conveniente perché non comporta spese aggiuntive per l’ospite in fase di pagamento.
Proprio la maggiore trasparenza è alla base del successo della terza modalità introdotta da Airbnb dal 2020 e che in gran parte coincide con quella appena descritta.  

commissioni airbnb per host e proprietari

Commissione semplificata

La commissione semplificata, infatti, prevede il pagamento di una percentuale fissa del 15% da parte di tutti i proprietari che utilizzano software di terze parti la gestione degli annunci e delle prenotazioni su Airbnb (channel manager). Per loro, questa è anche l’unica modalità possibile, a meno che non si tratti di host con alloggi negli Stati Uniti, in Canada, in Messico, in Uruguay, alle Bahamas, in Argentina e a Taiwan.  
Da notare che, secondo quanto affermato dallo stesso Airbnb, la commissione semplificata ha fatto aumentare gli acquisti del 17% su scala globale!

Commissione esperienza

Oltre alla host-only e split, Airbnb prevede anche un altro tipo di commissione, che si applica alle esperienze. Da qualche tempo, infatti, l’agenzia online dà la possibilità agli host di offrire ai propri ospiti attività a corredo del semplice soggiorno, come corsi di cucina o tour organizzati. Una modalità originale per coinvolgere la propria clientela e, idealmente, farla tornare anche in futuro.
Ebbene, anche per le esperienze – che si prenotano sempre tramite la piattaforma – è prevista una commissione del 20% a carico del proprietario.

Come gestire e limitare i costi delle OTA: Zak, il gestionale di WuBook

I vantaggi delle OTA sono evidenti: volumi di traffico importanti, visibilità, garanzie per tutte le parti coinvolte, solo per citarne alcuni. E tuttavia, è altrettanto innegabile il fatto che richiedano tempo e budget per poter essere gestite in modo efficace per la struttura.
Dotarsi di strumenti digitali adatti semplifica molto il lavoro e fa risparmiare soldi ed energia.

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Tra questi, rientra anche Zak, il PMS per hotel e B&B di WuBook, che comprende numerose funzionalità dedicate alle prenotazioni online. Attraverso il gestionale, è infatti possibile:

  • governare tutte le piattaforme, aggiornando la disponibilità delle camere in maniera simultanea, evitando così errori e doppie prenotazioni (Channel Manager);
  • ricevere prenotazioni sul sito dell’hotel, senza passare da canali terzi e senza quindi pagare commissioni per il servizio (Booking Engine);
  • creare il proprio sito con la funzione di prenotazione integrata, per incentivare gli acquisti diretti e realizzare attività di marketing in autonomia;
  • ricavare report su tutte le prenotazioni ricevute, per analizzarne la provenienza e valutarne la revenue nel breve e nel lungo periodo.

In conclusione, quindi, ricorrere ad agenzie online come Booking e Airbnb può essere fondamentale per le economie di una struttura ricettiva, anche a fronte dei relativi costi di commissione.
Allo stesso tempo, però, è importante considerare diversi aspetti tra cui: il pubblico a cui ti rivolgi (non è detto che sia presente in entrambe le piattaforme e potresti dover fare una scelta, senza presidiare entrambe), cosa comporta la presenza sui portali a livello operativo (ovvero la gestione degli annunci, l’aggiornamento delle disponibilità, e così via) e come poter alleggerire la pressione sulle risorse professionali ed economiche necessarie.
Un buon software gestionale è per molti la risposta giusta.