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booking addio parity rate ma solo tra le ota e non sul sito della struttura?
#4
Forse è interessante,
saluti
Massimo

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Roma, 21 aprile 2015
COMUNICATO STAMPA
ANTITRUST EUROPEE NON TROVANO UN ACCORDO
SUL CASO DI BOOKING.COM ED EXPEDIA
“NETTA INSODDISFAZIONE PER DECISIONE. I CONSUMATORI
SI FACCIANO FURBI E SI RIVOLGANO AGLI ALBERGHI”

L'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha concluso l'esame delle
clausole contrattuali che limitano la concorrenza sul prezzo e sulle condizioni di
prenotazione degli alberghi, ostacolando la possibilità per i consumatori di trovare sul
mercato offerte più convenienti.
Il provvedimento dell'Antitrust fa piazza pulita della
cosiddetta parity availability
: gli alberghi potranno stabilire liberamente il numero e la
tipologia di camere da porre in vendita sui diversi portali e sul proprio sito internet, senza
alcun obbligo di riconoscere condizioni preferenziali ai grandi portali.


Deludente invece la
soluzione concernente la parity rate: gli alberghi italiani potranno pubblicare prezzi
diversi su portali diversi, ma dovranno offrire su Booking.com il medesimo prezzo
pubblicato sul sito della struttura ricettiva.

Gli alberghi potranno offrire sconti solo a chi
li contatta sui canali offline, ad esempio quando un cliente invia una mail, telefona alla
reception o si reca di persona in un'agenzia viaggi.

Il provvedimento comunque non è
definitivo, cesserà i propri effetti tra 5 anni, durante i quali dovranno essere monitorati con
attenzione gli effetti sul mercato.

Analoga decisione è stata assunta dalle autorità di
Francia e Svezia, mentre non ha fatto sconti il Bundeskartellamt (l’antitrust tedesca), che
più di un anno fa ha rigettato in toto le proposte di HRS e pochi giorni fa ha ribadito il
concetto, invitando pubblicamente Booking.com ad adeguarsi.

“Netta insoddisfazione -afferma il Direttore Generale di Federalberghi, Alessandro
Nucara- per una decisione che lascia in mezzo al guado gli interessi dei consumatori e
delle piccole e medie imprese, a tutto vantaggio dei grandi portali. La seconda parte della
soluzione -prosegue Nucara- lascia a dir poco perplessi, in quanto si muove in direzione
opposta alla storia ed al mercato, imponendo inutili complicazioni, promuovendo l'utilizzo
di canali di comunicazione obsoleti e finendo col penalizzare i consumatori e le piccole e
medie imprese, a tutto vantaggio delle grandi multinazionali dell'intermediazione. Inoltre
non si capisce in base a quale criterio venga autorizzato in Italia un comportamento che
solo pochi giorni fa è stato duramente censurato dall’Autorità tedesca.
“Nel confermare che Federalberghi ed Hotrec proseguiranno la propria battaglia
in favore di un mercato più efficiente, -conclude il Direttore Generale degli albergatori
italiani- invitiamo tutti i consumatori a ‘farsi furbi’ e ad adattare il proprio comportamento
al nuovo scenario. Non accontentarsi quindi del prezzo pubblicato dai portali, ma
controllare il sito dell'albergo o telefonare, per verificare la disponibilità di prodotti
particolari e di altre soluzioni più vantaggiose che spesso sono disponibili e che queste
regole astruse ci impediscono di pubblicizzare in maniera esplicita”. Le decisioni assunte
dalle tre autorità sono impugnabili davanti ai tribunali amministrativi dei diversi paesi.

La materia è al primo punto dell'ordine del giorno dell'assemblea di Hotrec, la
confederazione degli albergatori europei, che si riunirà in Lussemburgo il 23 e 24 aprile e
costituirà oggetto di ulteriore approfondimento in seno agli organi di Federalberghi
  


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RE: booking addio parity rate ma solo tra le ota e non sul sito della struttura? - da massimo.roma - 04-22-2015, 12:58 PM

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