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booking addio parity rate ma solo tra le ota e non sul sito della struttura?
#1
ci è appena arrivata lacomunicazione di booking che metto stto a seguire, dice che non sara piu' applicabile almeno per loro la parity ratema solo con le altre OTA invece dovra' permanere sul sito web della struttura.

ecco come va a farsi benedire la libera concorrenza, ma dico io comeè venuto in mente di accettare ai nostri politici ed esperti antitrust?

comunque se non ricordo male la parity non comprendeva anche le offerte speciali giusto? quindi se sul sito compare oltre alla tariffa che si trova su booking anche quella speciale a prezzo piu' basso non potrebbero dir nulla no?

ecco la mail di B.com

Gentili Partner,

Ultimamente abbiamo collaborato con l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato in Italia, e con le autorità equivalenti in Francia e in Svezia, al fine di stabilire in che modo adattare i nostri accordi di parità tariffaria con le strutture partner così da agevolare il consumatore e allo stesso tempo proteggere i modelli commerciali di Booking.com e dei nostri partner.

Sono lieta di annunciare che siamo oggi giunti a un mutuo accordo, e le autorità di cui sopra hanno appena accettato gli obblighi da noi assunti. Tali impegni sono stati approvati dalla Commissione Europea dopo aver consultato tutte le altre autorità nazionali che regolano la concorrenza in Europa, e si applicano ai soggiorni prenotati da utenti di ogni parte del mondo per le strutture ricettive situate in Francia, Italia e Svezia. Tuttavia, è nostra intenzione futura estenderne la validità anche per le strutture nel resto d’Europa.

Abbiamo appena rilasciato una dichiarazione pubblica nella quale annunciamo la nostra adesione a questi accordi, e che vi invito a leggere QUI.

Ecco le relative conclusioni:

1. Gli impegni consentiranno ai nostri partner di offrire diverse tariffe, disponibilità e condizioni di prenotazione tramite altre OTA, e richiederanno la parità in termini di tariffe e condizioni solo tra quanto disponibile su Booking.com e sul sito web della struttura stessa.

2. Gli impegni annulleranno i requisiti di parità dei nostri partner rispetto ai canali di vendita offline e opachi (purché tali tariffe non siano state pubblicate o commercializzate anche online).



3. Gli impegni rimuoveranno la restrizione che impediva ai nostri partner di contattare direttamente un cliente che aveva precedentemente soggiornato da loro prenotando tramite Booking.com.

Questo nuovo modello incentiverà tutte le società online del settore dei viaggi, compresa Booking.com, a mantenere basse le commissioni al fine di ottenere le migliori tariffe possibili dalle strutture loro partner. Ma, soprattutto, promuoverà lo sviluppo di un mercato competitivo che assicurerà prezzi più bassi ai consumatori.

Sono convinta che questo schema sarà di beneficio a tutte le parti coinvolte: i nostri partner disporranno di maggiore flessibilità nel differenziare le loro tariffe, disponibilità e condizioni di prenotazione attraverso diversi canali e, contemporaneamente, verrà mantenuta intatta la nostra capacità di fornirvi un ottimo servizio aiutando voi a far crescere la vostra attività, e incentivando allo stesso tempo il turismo in Europa.

Booking.com è un’azienda con uno spiccato senso dell’innovazione. Ci impegniamo a offrire un prodotto valido a livello internazionale, apprezzato dai consumatori, e a essere uno dei canali di vendita più efficienti per i nostri partner su scala mondiale. Gli obblighi assunti da Booking.com nei confronti delle Autorità dei 3 paesi sopra menzionati hanno lo scopo di assicurarvi la libertà di scegliere la piattaforma su cui offrire le vostre migliori tariffe, disponibilità e condizioni di prenotazione; noi, d’altro canto, ci impegneremo al massimo al fine di essere il canale attraverso cui deciderete di proporre le vostre migliori offerte ai consumatori.

Booking.com è tenuta a rendere effettivi questi cambiamenti entro il 1° luglio 2015; questo richiederà diverse modifiche ai nostri contratti (incluse le Clausole Generali) e alle nostre procedure interne, e presto riceverete informazioni più dettagliate in merito.

Nel frattempo, vi invitiamo a contattare il vostro referente commerciale per qualsiasi dubbio o domanda.

Cordiali saluti,

Gillian Tans, Presidente e C.O.O.
#2
si giusto. alla fine è una presa in giro così come è adesso. basterebbe alle altre ota fare un contratto identico e ci troviamo nella stessa situazione attuale.
potremmo forse guadagnare qualcosa in termini di commissioni ( e non è poco ).
per quanto riguarda le offerte speciali , ti confermo che non vengono incluse nella parity rate.
quindi , siamo messi come prima. è tutta una presa in giro
#3
...diciamo che visto il bicchiere dalla parte mezzo pieno.... noi albergatori saremo gli unici a poter effettivamente proporre, se non il prezzo inferiore, IL MIGLIOR PREZZO GARANTITO, ovvero se trovi un portale di prenotazione con un prezzo inferiore ti faremo lo stesso prezzo... vedo molto complicato per le OTA proporre la cosa contraria. Buon lavoro a tutti !!!
#4
Forse è interessante,
saluti
Massimo

---------------

Roma, 21 aprile 2015
COMUNICATO STAMPA
ANTITRUST EUROPEE NON TROVANO UN ACCORDO
SUL CASO DI BOOKING.COM ED EXPEDIA
“NETTA INSODDISFAZIONE PER DECISIONE. I CONSUMATORI
SI FACCIANO FURBI E SI RIVOLGANO AGLI ALBERGHI”

L'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha concluso l'esame delle
clausole contrattuali che limitano la concorrenza sul prezzo e sulle condizioni di
prenotazione degli alberghi, ostacolando la possibilità per i consumatori di trovare sul
mercato offerte più convenienti.
Il provvedimento dell'Antitrust fa piazza pulita della
cosiddetta parity availability
: gli alberghi potranno stabilire liberamente il numero e la
tipologia di camere da porre in vendita sui diversi portali e sul proprio sito internet, senza
alcun obbligo di riconoscere condizioni preferenziali ai grandi portali.


Deludente invece la
soluzione concernente la parity rate: gli alberghi italiani potranno pubblicare prezzi
diversi su portali diversi, ma dovranno offrire su Booking.com il medesimo prezzo
pubblicato sul sito della struttura ricettiva.

Gli alberghi potranno offrire sconti solo a chi
li contatta sui canali offline, ad esempio quando un cliente invia una mail, telefona alla
reception o si reca di persona in un'agenzia viaggi.

Il provvedimento comunque non è
definitivo, cesserà i propri effetti tra 5 anni, durante i quali dovranno essere monitorati con
attenzione gli effetti sul mercato.

Analoga decisione è stata assunta dalle autorità di
Francia e Svezia, mentre non ha fatto sconti il Bundeskartellamt (l’antitrust tedesca), che
più di un anno fa ha rigettato in toto le proposte di HRS e pochi giorni fa ha ribadito il
concetto, invitando pubblicamente Booking.com ad adeguarsi.

“Netta insoddisfazione -afferma il Direttore Generale di Federalberghi, Alessandro
Nucara- per una decisione che lascia in mezzo al guado gli interessi dei consumatori e
delle piccole e medie imprese, a tutto vantaggio dei grandi portali. La seconda parte della
soluzione -prosegue Nucara- lascia a dir poco perplessi, in quanto si muove in direzione
opposta alla storia ed al mercato, imponendo inutili complicazioni, promuovendo l'utilizzo
di canali di comunicazione obsoleti e finendo col penalizzare i consumatori e le piccole e
medie imprese, a tutto vantaggio delle grandi multinazionali dell'intermediazione. Inoltre
non si capisce in base a quale criterio venga autorizzato in Italia un comportamento che
solo pochi giorni fa è stato duramente censurato dall’Autorità tedesca.
“Nel confermare che Federalberghi ed Hotrec proseguiranno la propria battaglia
in favore di un mercato più efficiente, -conclude il Direttore Generale degli albergatori
italiani- invitiamo tutti i consumatori a ‘farsi furbi’ e ad adattare il proprio comportamento
al nuovo scenario. Non accontentarsi quindi del prezzo pubblicato dai portali, ma
controllare il sito dell'albergo o telefonare, per verificare la disponibilità di prodotti
particolari e di altre soluzioni più vantaggiose che spesso sono disponibili e che queste
regole astruse ci impediscono di pubblicizzare in maniera esplicita”. Le decisioni assunte
dalle tre autorità sono impugnabili davanti ai tribunali amministrativi dei diversi paesi.

La materia è al primo punto dell'ordine del giorno dell'assemblea di Hotrec, la
confederazione degli albergatori europei, che si riunirà in Lussemburgo il 23 e 24 aprile e
costituirà oggetto di ulteriore approfondimento in seno agli organi di Federalberghi
#5
Caro Massimo,

è certamente una notizia interessante. Abbiamo cercato di spiegare lo scenario anche su tpost, http://tpost.it/it/booking-antitrust-sen...rity-rate/.

Sostanzialmente, il vincolo della parity rate rimane tale e quale, si è ammorbidita solo la linea rispetto all'allineamento del prezzo con le altre OTA.

E se per caso un albergatore decidesse di insistere con la voglia di essere presente direttamente on line con li proprio sito, ecco che Booking Suite lo riporta all'ovile.

Ma prima o poi, il giocattolo si romperà.
#6
siamo in Italia... e' tutto una presa in giro!!!
#7
La scelta di Booking ha un suo perché: essendo leader del mercato, non ha paura delle altre OTA... l'unico vero competitor è il sito stesso della struttura: in pratica non è cambiato nulla...
  


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