Vorrei affrontare una discussione sui portali di prenotazione, i famelici BOOKING ON LINE.
La mia sarà però soprattutto una valutazione della cosiddetta “altra faccia della medaglia”..quella che sembra non interessare a nessuno..quella che nessuno sembra tenere in considerazione…quella dell’albergatore che si rifiuta di lavorare per mantenere i portali.
A sentire in giro sembra il contrario..sono loro che lavorano per noi!!…ma io non la vedo così.
A partire da un anno, un anno e mezzo a questa parte, i booking online hanno avuto il loro boom espansionale per quanto concerne il numero di strutture alberghiere aderenti e di utenti che li utilizzano.
I primi venti di crisi che si iniziavano a far pressanti verso la fine del 2008 hanno indotto più di qualche albergatore, fino ad allora molto “faidate?..no Alpitour!”, a cercare nuove soluzioni di vendita.
Allora, anche chi fino a quel momento era colpito da allergie acute dovute al contatto con il mouse, ha preso in mano il coraggio ed ha iniziato ad esplorare internet.
Mi immagino le scene e le facce: Uauh..che galassia di cose belle..orpo!..un motore di ricerca!..chissà mai quali poteri magici avrà..e questi? Cosa sono questi siti dove ci sono i miei colleghi albergatori ed io no? Come? Si chiamano booking online!!!!!
La prima sorpresa per qualcuno era evidente…mi ricorda un po’ mia figlia quando apre il pacchetto delle caramelle nuove.
Ed ecco che, verso l’inizio del 2009, c’e’ stato questo boom di adesioni ai portali di prenotazione.
Che c’e’ di male? Niente.
Solo che mi ricorda un po’ la corsa all’oro nel Far West..tutti a cercarlo..ed i falchi erano là pronti ad aspettarti per derubarti.
Tu ti facevi la schiena in miniera..poi c’era il furbo che ti aspettava al tavolo del Poker e ti spennava in due ore il lavoro di una settimana.
Ecco..questo è quello che io vedo..
Quando parlo con i colleghi, con gli addetti al lavoro mi sento sempre dire: “ma cavolo! Sai quante prenotazioni mi porta questo o quel portale! Sai che fatturati con quell’altro!”
Si certo..e sai che belle fatture a fine mese di commissioni!
A differenza di quanto sto facendo capire, io non sono del tutto contrario ai “Booking on line”..sono semplicemente molto contrariato dal modo in cui, briciola dopo briciola, si stanno impossessando di buona parte di quelle risorse che dovrebbero invece essere investite per la crescita del territorio in cui si trova l’albergo, delle sue strutture e del suo personale.
Noto difatti che, sempre nell’ultimo anno e mezzo, i nostri adorati portali hanno inesorabilmente aumentato le percentuali di commissione, i loro diritti, le parity rate, le last room available e chi più ne ha più ne metta.
Sfido chiunque a dimostrarmi che da quando sono molto popolari questi portali, i numeri globali di presenze e fatturato di un territorio qualsiasi a vostra scelta è aumentato.
Ci tengo molto a precisare il “GLOBALI”.
Di sicuro qualche albergo ne ha tratto giovamento..con una proporzione di 1 a 4 però rispetto a quanti ne hanno tratto disagio…è l’interesse del singolo a ciò che dobbiamo pensare per il domani o all’interesse del sistema albergo?
Quello che io ho visto invece è stata una costante diminuzione delle tariffe (con ovvie ricadute sulla qualità del servizio) dovute al continuo confronto con la concorrenza, un costante aumento delle spese dovute ad opere di intermediazione (e parliamo anche di cifre a 3 zeri ogni mese!), una costante lotta all’ultimo centesimo tra gli albergatori…e, dulcis in fundo, una costante ed inesorabile crescita della forza di ricatto di questi portali sul mondo degli alberghi.
E’ IL MERCATO!..questo è quello che ci dicono.
E’ il mercato col cavolo..è la passiva capacità degli hotels di accettare tutto e comunque pur di vedere le briciole che dormono nei loro letti.
Quando ero a scuola mi hanno insegnato che il mercato è fatto dalla giusta proporzione tra domanda ed offerta.
Quando si parla dei prezzi delle camere, non si sa perchè, sembra esista solo la domanda..quindi prezzi al ribasso…quando si parla di condizioni dei portali di prenotazione sembra esistere solo il punto di vista dell’offerta…quindi prezzi al rialzo.. e chi li paga questi ribassi e rialzi? ..e chi se non “Pantalone” l’albergatore?.
Ma caspita..possibile mai che non vi sia contrattazione tra le controparti? Possibile che tutto quello che questi portali decidono vada bene? Ti cambiano il regime commissionale a metà anno..ti impongono limiti e parità di condizione a loro vantaggio sempre e comunque..e nessuno dice niente.
Perchè non imponiamo anche noi a loro una “Parity commissions”? Perchè dobbiamo accettare di vendere anche l’ultima camera disponibile pagandoci sopra le commissioni? Perchè accettiamo di pagare commissioni fuori mercato? Il famoso mercato..sempre li finiamo.
Non parliamo poi delle Associazioni degli albergatori che a riguardo non dicono proprio niente e stanno li a snocciolare tabelle e tabelline sull’occupazione e sulle presenze, sulle difficoltà economiche degli hotels;…iniziate a salvaguardare gli alberghi da questi Gamblers e vedrete che piano piano le possibilità di migliorare i servizi effettivi degli alberghi aumenterà e, penso, miglioreranno in conseguenza anche le presenze e tutto il resto.
Cosa si può fare a riguardo? Beh..penso proprio che il Gabriele di turno da solo possa fare ben poco.
Bisognerebbe trovare un unità di intenti settoriale e provare a confrontarsi con la controparte..io li vorrei proprio vedere questi booking on line con solo 2 o 3 alberghi disponibili per ogni città…tornerebbero sulla terra molto velocemente…credetemi.
Il problema solito ed italico, è che l’interesse di pochi va a scapito di tanti..non c’e’ associazionismo vero e trovare un accordo, anche solo su una stupidata, è pura utopia.
Di sicuro c’è che fino a che si sta tutti zitti, i portali continueranno a far gli affari loro..vedremo le percentuali aumentare ancora ed i profitti diminuire sempre più..tutto sommato i turisti che ora prenotano dai portali non sono certo persone inventate da internet..sono clienti che nelle nostre città sarebbero venuti lo stesso..portali o non portali.
Avrebbero cercato un albergo con i motori di ricerca, con le guide etc e noi avremmo potuto avere un introito “pulito”.
Forse, quel cliente, invece che il mio albergo lo avrebbe preso il mio concorrente..ma ribadisco il voler affrontare il discorso nelle sua globalità, e quindi andava bene anche così.
Quelle 10-20-30 € di commissioni risparmiate sarebbero state certo investite per il benessere dell’attività e quindi del territorio stesso…e quel cliente non ha deciso di venire nella nostra città grazie al portale..non è il bol che gli ha suggerito di venire nella nostra regione..questo è sicuro.
Spero vivamente che i colleghi albergatori inizino a capire che le loro camere le possono vendere in ogni caso; i bol non dovrebbero avere un costo commissionale superiore al 10-13%…una quota per un servizio di intermediazione onesta.
E’ vero che affrontano tante spese..ma di sicuro l’hotel ne ha altrettante ed il servizio vero e proprio lo offre la struttura e non il portale.
Questo è il mio pensiero..ora la parola passa al tempo..sarà lui il giudice insindacabile che ci dirà la verità..sarà lui a dirci se i portali, alle attuale condizioni, sono il futuro od una cometa di passaggio.
Un saluto sincero a tutti i colleghi che lavorano negli hotels d’Italia.
Gabriele – Udine