Cari,
abbiamo recentemente sviluppato l’interfaccia a VivaFirenze sul channel manager WooDoo. L’interfaccia e’ gia’ operativa e verra’ promossa nei prossimi giorni. Ho personalmente chiesto a Fabrizio di scrivere una presentazione di Viva Firenze, in modo da pubblicarla qui su Wong.
E lo ringrazio dell’ottimo lavoro, che offre molti spunti per riflettere sulle cose della rete.
Eccovi l’articolo di presentazione di Viva Firenze, a cura di Fabrizio Ajo’
DESTINAZIONE NO PROFIT – ALTERNATIVA ALLE OTAs?
Da un decennio a questa parte, e con una forte accelerazione negli ultimi due anni, nel sistema di distribuzione del turismo si sta verificando un trasferimento di volumi dall’ off all’on-line e una (in parte) consecutiva convergenza verso un gruppo ristretto di OTAs per la finalizzazione degli acquisti. Da una recente ricerca condotta da Phocuswright emerge che la percentuale di viaggiatori che consultano 1 – 2 siti per l’acquisto di prodotti turistici e’ cresciuta del 41% rispetto al 2011 a discapito di quelli che visitavano 3 o più siti. Questo cambiamento, si può ipotizzare, sarà ancor più facilitato dal recente sbarco di Google Hotel Finder. In pratica, lo spostamento sul web sta facendo da catalizzatore a un processo d’instaurazione della grande distribuzione con un impatto simile a quello che l’arrivo di un nuovo supermercato ha sui negozi di quartiere. Il supermercato diventa di per sé un brand di riferimento e controllando le vendite acquista cosi il ruolo di un superintermediario che, in effetti, detta le regole del gioco; regole cui le singole strutture ricettive e l’intera filiera hanno poco spazio per opporsi, se non rischiando una probabile estromissione e una consecutiva perdita di fatturato.
Seppure si parli ampiamente di “disintermediare“, i profitti di aziende come Priceline (società a cui fanno capo Bookings.com Agoda e altri) ed Expedia continuano a crescere con titoli azionari che arrivano a segnare oltre +100% nell’arco di 2 anni.
I fattori di questa predominanza sono principalmente l’economia di scala e le politiche contrattuali (come la parity rate) che lasciano poco spazio per promuovere e differenziare l’offerta a favore della vendita diretta da parte delle singole strutture. Le uniche realtà che riescono a limitare la forza delle OTAs sono le grandi catene alberghiere che strizzano l’occhio favorendo accordi ad-hoc tra multinazionali.
Oltre a questo, per quanto riguarda il settore dell’incoming Italiano, dobbiamo tenere in considerazione che le maggiori OTAs sono straniere, quindi effettivamente le commissioni che paghiamo sono PIL che è trasferito all’estero – come se fosse una tassa di soggiorno, questa volta imposta all’albergatore, soprattutto dall’America dove hanno sede le maggiori OTAs.
Ora quello che vi direbbero la maggior parte dei consulenti e’ che per la singola struttura non c’e’ molto campo d’azione se non quello di lavorare e ottimizzare il proprio sito e di ampliare la distribuzione quanto più possibile – attività utilissime per limitare la dipendenza dalle maggiori OTAs ma sicuramente non sufficienti a fare la differenza.
Se parliamo però di una singola destinazione allora la musica cambia: città come Firenze, Roma o aree come il Chianti o l’Amalfitano (per nominarne alcune) sono già brand internazionali e il numero di strutture ricettive che vi risiedono sono sufficienti per creare economie di scala e non solo.
Portali di singole destinazioni esistono già ma non riscuotono grande successo poiché non traducono in valore aggiunto le loro competenze e risorse utili a differenziare il servizio.
Ma qualcosa comincia a cambiare. Ho avuto occasione di collaborare allo sviluppo della start-up di Vivafirenze.it, portale di prenotazione alberghiera specializzato sul territorio fiorentino che, in risposta alle dinamiche del mercato, dall’inizio del 2012, ha puntato proprio sulla localizzazione del servizio e sulla crescente domanda di prodotti di turismo sostenibile. Nel corso del primo anno di attività Vivafirenze.it ha raccolto oltre 220 affiliazioni di strutture ricettive. La particolarità è che, sebbene strutturato su commissioni, il modello di questo portale è radicalmente diverso da quello delle tradizionali OTAs, cominciando a essere no profit.
Le strutture aderenti sono realtà che prima di tutto appartengono allo stesso territorio e di cui ne condividono l’identità e il patrimonio culturale; elementi che rappresentano il core business di tutte le aziende locali poiché fonte di attrazione della domanda turistica.
Su questo presupposto Vivafirenze.it comincia con il proporre un modello per cui devolve i suoi proventi a favore di progetti e organizzazioni che operano per lo sviluppo del territorio e pianifica un futuro in cui capitalizzare sul plusvalore offerto dalla conoscenza della destinazione che solo un’azienda locale è in grado di offrire. Il tutto sarà tradotto in valore aggiunto per il viaggiatore che tramite la piattaforma di prenotazione potrà beneficare del modello di Vivafirenze partendo dal divenire partecipe nella scelta del progetto da sostenere già nel percorso di prenotazione.
Progetti come questo rappresentano l’opportunità concreta di trasformare le commissioni delle prenotazioni alberghiere in un investimento sul patrimonio culturale della destinazione sviluppando un portale di prenotazione alberghiera no profit che possa competere con OTAs, grazie ad un forte differenziazione e ad un economia di scala di destinazione.
Fabrizio Ajo’
Per info: www.vivafirenze.it
Email: sviluppo AT vivafirenze DOT it