Care e cari WuBookers, tutti conosciamo la piattaforma Airbnb: è stata una delle più dirompenti novità dell’ultima decade, attraverso la quale abbiamo imparato la parola Sharing Economy. Probabilmente ne avete sfruttato le possibilità per trovare delle soluzioni di ospitalità da turista durante le vostre vacanze, ma, se è vero che Airbnb offre un appetitoso servizio ai turisti, è altresì vero che è un’eccezionale piattaforma per i proprietari che preferiscono affittare dei propri immobili per periodi brevi. Vediamo quindi come affittare su Airbnb.
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Come funziona Airbnb
Airbnb è una piattaforma che mette in contatto “host”, ovvero chi offre la struttura, e gli utenti che cercano una soluzione di ospitalità, generalmente per un breve periodo. La grande offerta è facilmente navigabile e la ricerca può essere facilmente ristretta secondo molti parametri.
Il pagamento è immediato, la registrazione sia per gli ospiti che per gli host è gratuita, e la rispettiva credibilità è sancita dalla possibilità di lasciare recensioni pubbliche: se per i turisti le recensioni sono utili per affinare la ricerca, per gli host diventa un modo di selezionare il cliente.
Airbnb permette a chiunque di registrarsi come “host”
Airbnb da la possibilità di mettere a disposizione un proprio immobile di proprietà (o di cui si ha un legittimo uso), libero, arredato e con le utenze attive, a possibili ospiti.
La registrazione come host avviene attraverso una serie di passaggi, dove vengono richiesti una serie di dati e documenti e si conclude con l’avvio della propria attività su Airbnb.
Una volta verificato e attivato il profilo host bisogna presentare l’offerta. Nella compilazione è necessario specificare il tipo di alloggio (appartamento, casa, bed & breakfast, ecc…). Ma anche che tipo di stanza (casa intera, privata o condivisa) è offerta agli ospiti; il numero massimo di persone che puoi ospitare e, ovviamente, la città in cui ti trovi. Come già detto per altre situazioni, quello che viene mostrato è importante perché è ciò su cui il potenziale ospite basa la propria scelta. I testi devono essere esaustivi, sinceri e le immagini convertiranno maggiormente se saranno all’altezza dell’offerta.
Nel tempo, gli host hanno la possibilità di essere selezionati dal sito secondo criteri di prestigio, come il “Programma Superhost” e il più esclusivo “Airbnb plus”, per gli inserzionisti che soddisfano criteri di qualità e investimenti particolari.
Quanto costa Airbnb?
Sebbene l’iscrizione sia gratuita, Airbnb trattiene una percentuale sui pagamenti. Da fine 2020 trattiene una percentuale sulle transazioni di circa il 15%. Gli host, dovranno registrare i guadagni attraverso la compilazione del modello 730 previsto per la dichiarazione dei redditi.
Attenzione però: per chi è host ma non è il proprietario dell’immobile (ovvero è un intermediario) ai sensi del D.L. n. 50/2017, Airbnb, come gli altri portali di prenotazione online che operano sul mercato italiano, dovrebbe operare come sostituto d’imposta.
Questo significa che sarebbe tenuto ad operare la ritenuta fiscale da versare all’Erario per conto dei proprietari, ma Airbnb ha scelto di non operare da sostituto d’imposta. Il mancato esercizio da parte di Airbnb di questa funzione obbliga gli host, qualora intervengano come gestori e non come proprietari, di fungere, a loro volta, da sostituti d’imposta, applicando la ritenuta fiscale di legge.
Ecco che, nel dubbio, il “consiglio della nonna” rimane sempre valido: essendo un’attività commerciale, prima di iniziare ad accettare i pagamenti, consulta un commercialista per assicurarti di fare tutto correttamente ai fini contabili e fiscali.
Altri aspetti economici
Airbnb permette di strutturare i prezziari in modo chiaro e suggerisce tutti gli extra che sono possibili quotare, come la tariffazione per la pulizia a fine permanenza. In questo modo anche gli ospiti hanno la possibilità di avere sempre un prospetto coerente, senza costi nascosti, all’insegna della trasparenza.
I vantaggi economici
Al netto delle iperboli che ovviamente leggerete sul sito Airbnb, le possibilità di guadagno sono ovviamente molto legate alla qualità dell’offerta. È una stima ragionevole quotare il guadagno a un +50% rispetto ad un affitto tradizionale a parità di tempo di permanenza. Teniamo però conto che il tempo da dedicare, per ripulire e mantenere sempre appetibile e funzionante la casa, è evidentemente molto alto.
Come affittare su Airbnb: le norme
Airbnb si è dotata, negli anni, di norme e regolamentazioni, tanto per essere una garanzia per i clienti finali, quanto perché l’attività sia rispettosa di realtà giuridiche segmentate e complesse, quali quelle europee rispetto a quelle nordamericane.
Per cui, quando deciderai di essere un host Airbnb, troverai sulla piattaforma una serie di articoli aggiornati sulla questione di adesione alle norme, anche regionali, che saranno di fondamentale importanza.
E sempre per fornire agli host maggiori strumenti, oggi Airbnb è in grado di affiancare una sorta di polizza che rende più sicura l’attività (ma che non sostituisce quella che sarebbe saggio avere già al momento dell’adesione al portale). Si chiama AirCover ed è un ottimo strumento per alzare il livello di protezione verso gli host, la loro attività e i loro immobili.
Come farsi notare su Airbnb
Un dettaglio che la rivoluzione di Airbnb ha lanciato, e che, quindi, è diventato richiesto dall’utenza, è quello di usufruire di locali arredati con gusto, cosa che oggi è anche possibile con un investimento minimo. Per cui, che sia “shabby chic” o “scandinavian minimal”, l’importante è cercare di dare uno stile all’immobile in affitto. Ricorda che la valutazione dei clienti è fondamentale e che, anche sulla base di queste, Airbnb stabilisce il ranking delle offerte. Per cui, insieme alla cortesia dell’host, la pulizia dello stabile, la veridicità della descrizione, anche l’arredo concorre a invogliare l’utente a lasciare una recensione positiva.
Sempre nell’ottica di derivazione “social”, la possibilità di essere veloci nel rispondere e interagire, tanto nella parte di contrattazione, quanto in quella di permanenza, è un importante fattore nella valutazione dell’esperienza, per cui, consigliamo agli host di essere presenti e disponibili.
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Come iniziare ad affittare con Airbnb? Collegandosi tramite un buon Channel Manager!
Ora che hai capito l’enorme potenziale di Airbnb basta poco per collegare la tua struttura alla piattaforma. Noi di WuBook, infatti, siamo partner di Airbnb e, se usufruisci dei nostri servizi, ecco cosa ti basta fare:
1) Registrati su Airbnb;
2) Contatta l’assistenza WuBook e segui i passaggi per confermare l’abilitazione della connessione;
In questo modo, la tua struttura, probabilmente già collegata ad altre OTA e metasearch, sarà collegata ad un’ulteriore piattaforma di prenotazione, in maniera completamente integrata, sincronizzata e senza possibilità di overbooking.
Ricapitolando…
Airbnb è un servizio ben strutturato e permette, per coloro che hanno disponibilità in luoghi ricercati dal turismo, soddisfazione e guadagni. Per molti host, l’esperienza iniziata come arrotondamento è diventata un vero e proprio lavoro a tempo pieno. Per chi già è presente su altre piattaforme di affitto breve e offerte turistiche, è un’occasione in più per trovare un canale di vendita efficiente.