Care e cari WuBookers, oggi vogliamo farvi una domanda: una software house può ridurre l’impatto energetico e aumentare la sostenibilità nel settore dell’ospitalità?
La risposta – fortunatamente – è sì e noi di WuBook abbiamo sviluppato soluzioni che vanno in questa direzione. La formula che abbiamo deciso di adottare si chiama green coding e può fare la differenza in termini di impronta ambientale.
Cos’è il green coding e perché riguarda tutti
Siamo abituati a sentir parlare di sostenibilità in diversi ambiti: dai cibi biologici al turismo green. E siamo sempre più abituati a pensare che quasi tutto ciò che facciamo abbia una ricaduta sull’ambiente, positiva o negativa.
Forse però ti stupirà sapere che persino la nostra vita online, apparentemente immateriale e “innocente”, ha diverse conseguenze sulle risorse del nostro pianeta. Per questo, il tema della sostenibilità ha di recente investito anche il mondo tecnologico, internet compreso.
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La Commissione Europea nel Digital Summit di giugno 2022 ha infatti ritenuto che i software sono di per sé green. Tuttavia, dal momento che per essere progettati e fatti funzionare hanno bisogno di una componente fisica (l’hardware, ovvero i dispositivi e i server), il loro impatto ambientale non è pari a zero. Anzi.
Secondo quanto riportato da http archive, la mole di dati scambiata online negli ultimi anni è cresciuta esponenzialmente: rispetto al 2010 è aumentata mediamente del 400% per le versioni monitor e del 1300% per quelle mobile. Ma più dati vengono inviati e più i server consumano energia. Considerando che la quantità di informazioni veicolate da internet ogni giorno aumenta costantemente, un approccio consapevole può fare la differenza, in termini di risparmio energetico, anche del 15-20%.
Per questo motivo è buona pratica ottimizzare tutti i processi operativi a partire dalla gestione delle comunicazioni interaziendali fino ad arrivare agli algoritmi di sviluppo dei software in ottica green coding, riducendo così lo sforzo dei server.
Il green coding (o green IT, green computing o informatica verde, in italiano) è una metodologia di programmazione che tiene conto degli effetti ambientali prodotti dall’emissione di CO2 dei server e cerca di ridurli a monte, a partire proprio dal software.
Tra le pratiche più comuni del green coding, rientrano, ad esempio: la rimozione del codice fallace o morto, che causa uno spreco di energia inutile per essere processato; il riciclo di codice utilizzabile anche altrove; l’aggiornamento continuo per migliorare l’efficienza e velocizzare i tempi di risposta.
In cosa consiste il green coding in ambito connectivity e nel settore hospitality?
Tra le best practice del green coding, negli ultimi 5 anni è emerso anche un paradigma di programmazione chiamato MapReduce e noi di WuBook, da sempre impegnati in ottica di sostenibilità, abbiamo deciso di adottarlo.
Attraverso il MapReduce, il Channel Manager di WuBook raggruppa in cluster grandi quantità di richieste inviate al software: così riduce del 50% le “chiamate” e le risposte tra i server dei partner e quelli di WuBook con un impatto notevole in ottica di server carbon neutral.
Questa ottimizzazione delle API (le interfacce che consentono alle applicazioni di interagire tra loro), permette una sostanziale diminuzione del sovraccarico dei data center (i grandi centri di elaborazione dati scambiati online), mantenendo comunque una velocità di trasmissione sotto i 3 minuti e garantendo quindi alte performance del software.Oltre a questo, WuBook sceglie già da tempo data center certificati secondo gli standard della Green Web Foundation, appoggiandosi a server che usano quindi il 100% di energie rinnovabili.
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Un’azienda sostenibile a 360°
Come confermato da un recente articolo di Booking.com sulle aziende virtuose sul piano ecologico queste strategie di sviluppo vengono costantemente applicate non solo al Channel Manager ma a tutta la tecnologia firmata WuBook e anche alla vita aziendale.
Infatti, abbiamo ridotto drasticamente la produzione di rifiuti attraverso la raccolta differenziata, l’utilizzo di caffè in grani (quindi eliminando le cialde non compostabili) e, dove non sia stato possibile preferire supporti riutilizzabili, come tazze in ceramica, abbiamo optato per materiali biodegradabili.
Il fatto stesso di scegliere di stabilire i nostri uffici centrali in una piccola località come Fano, permette al 70% dei dipendenti WuBook di raggiungere il posto di lavoro in bicicletta, a piedi o in treno dimostrando che la sostenibilità è un valore fondante per tutta l’azienda.