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NON RIMBORSABILE - illegale in Italia
#1
Tongue 
Giovedi scorso mi sono stato ad un incontro da b.com...
Tra tante cose ho scoperto una novità: Che al livello legale la rate "NON RIMBORSABILE" è illegale in Italia.
Ogni cliente che ha prenotato con non rimborsabile, ma ha fatto un NO SHOW o CANCELLAZIONE ed essendo addebitato dalla struttura un intero costo del soggiorno (come dalla prenotazione) potrebbe rivolgersi a VISA o MASTERCARD ecc. ed a livello contrattuale loro costringeranno la struttura a stornare la cifra, mantenendo SOLO la prima notte.
B.com lo sanno però in questo caso non possono fare nulla.
Anche se una prenotazione è un contratto, per VISA e/o MASTERCARD la questione di NON RIMBORSABILE non esiste ed entra in conflitto con loro contratto che lo tutelano a 100%
lo sapevate?
#2
PURTROPPO E' VERO CHE NON ESISTE UN TARIFFA NON RIMBORSABILE CON PAGAMENTO CON I NUMERI DELLA CARTA DI CREDITO SENZA IL CLIENTE DAVANTI A TE. E' una delle clausole che si firmano all'interno del contratto tra il gestore della carta di credito e la struttura per poter incassare il POS. Questa regola non vale solo per le non rimborsabili ma vale anche per le penali se non si presentano dove hai la garanzia con le carte di credito. Altra cosa interessante è che sulla carta di credito presa a garanzia della prenotazione attraverso lo strumento della pre-autorizzazione, per l'importo previsto, vale solo 30 gg.
Con le carte di credito ci sono diversi problemi :
- Verifica se la carta è autentica in quanto non tutti i circuiti sono abilitati per l'italia
- Pagamento a saldo o garanzia solo con i numeri della carta di credito in quanto non tutti i circuiti sono abilitati per l'italia
- ....... e poi per la privacy al max ottieni dal POS un "Transazione non eseguita" senza conoscere i motivi
Huh
#3
Con me ci hanno provato due diversi ospiti in periodi e con motivi diversi. Per il momento, ho risolto facendo in questo modo:

- in primo luogo, ho fornito tutta la documentazione possibile come prenotazione, cancellazione, numero della carta di credito,ricevuta di pagamento e ricevuta fiscale, o come nel caso del documento d'identità fornendo motivazioni come la privacy;
- normalmente, chiedono ancora documentazioni e provano a proteggere il personaggio in questione, per cui rispondo gentilmente facendo però intendere che il cliente ha firmato un contratto con valore legale vincolante e che, se dalla parte nostra non si onora, noi siamo tenuti a pagare (insomma, cerco di far capire lo sbilanciamento tra le due parti)
- dalla terza comunicazione, concludo comunicando che ulteriori comunicazioni saranno considerative un danno all'attività e verranno addebitate all'ospite, inotlre faccio presente che il non rispetto di un contratto vincolante è di per sè un reato e, se continuassero, non ho problemi ad affrontarlo nelle opportune sedi sia nei confronti del cliente che nei loro.

FInora ha funzionato o.o
#4
Buongiorno a tutti,

Io risolvo facendo loro un buono pari all'importo prelevato per un futuro soggiorno, do anche la possibilità di poterlo regalare a parenti o amici
Il cliente è sempre contento
#5
Buonasera a tutti,
purtroppo se il cliente che ha scelto una tariffa non rimborsabile si rivolge alla compagnia della sua carta di credito e si inventa qualsiasi cosa pur di non pagare NON ESISTE UN SISTEMA per evitare di vedersi addebitato l'importo della prenotazione.
A me è successo due volte e, pur fornendo tutta la documentazione necessaria spendendo tempo e denaro, la risposta è che tu devi avere lo scontrino POS firmato e tutto in regola. Ma scusate: allora Booking.com cosa garantisce? Non esiste nessuna tutela...
Saranno apprezzate tutte le risposte, grazie
Raffaella
#6
Mi sono consultato velocemente con un avvocato che conosco, e gli ho posto questa problematica. Senza uno studio approfondito della questione, secondo lui una volta forniti spontaneamente gli estremi della carta di credito e una volta finalizzata la prenotazione, la stessa prenotazione equivale ad un contratto firmato, nel pieno delle capacità cognitive dell'ospite.

Da questo deduco, pur non essendo avvocato, che:
- l'ospite ha firmato un contratto vincolante (a priori se non rimborsabile, con penale di rescissione se rimborsabile) ritenendo le condizioni del contratto stesso non vessatorie;
- il contratto intercorso, come qualsiasi contratto, vincola sia il venditore (noi, ad esempio nel caso di overbooking) che l'acquirente (l'ospite, in caso di danni, mancata presentazione,, ecc) con delle regole scritte che devono essere accettate (non per mezzo di firma dal notaio, ma semplicemente cliccando "prenota" se ne accettano bonus e malus);
- come per il caso di noi albergatori, allora si può truffare chiunque: vado dal fruttivendolo perchè devo fare la sagra del carciofo, gliene ordino 25kg e pago subito il tutto con uno sconto del 20%. Poi una mattina mi sveglio, mi schiaccio un testicolo, e decido che non faccio la sagra. Quindi cosa faccio? CHiamo la Visa e mi faccio rimborsare i 25kg di carciofi? Ovviamente, se il fruttivendolo mi becca in giro,sappiamo bene dove me li infila >.>
- In ultimo, a mio parere, questa è una truffa: vale a dire comprare un bene (anche se poi non ne godo per qualsiasi motivo) con un mezzo di pagamento fraudolento. Io personalmente, al signore della Visa che mi ha interpellato due volte per due prenotazioni diverse, l'ho fatto presente e detto in faccia: "a me che siate la visa non frega nulla: questa per me è una truffa e voi ne siete associati. Io ho seguito le regole del contratto firmato dai signori, se loro si comportano da disonesti, le scelte sono due: o la chiudiamo qui, oppure ci vediamo in tribunale con tanto di articolo sui giornali. E se continuate a stressarmi i c******i, mi vedrò costretto ad addebitare i danni ai signori".

Con me ha funzionato o.o

AM
#7
"Senza uno studio approfondito della questione, secondo lui una volta forniti spontaneamente gli estremi della carta di credito e una volta finalizzata la prenotazione, la stessa prenotazione equivale ad un contratto firmato, nel pieno delle capacità cognitive dell'ospite" sono completamente d'accordo con questa affermazione.
La soluzione comunque è semplice e come tutto in italia è interpretabile e discutibile, basta cambiare il nome ed apri un nuovo mondo :
1) se la chiami tariffa non rimborsabile potrebbe essere illegale
2) se la chiami tariffa con pagamento anticipato o pagamento a prenotazione cosi come in tutta la contrattualistica se l'ospite se non perfeziona il contratto presentandosi perde tutto il pagamento, se la struttura non è in grado di soddisfare l'impegno preso potrebbe al max render il doppio di quanto incassato.
#8
Grazie per le vostre risposte,
ma il problema, da parte mia, non trova una soluzione poiché Visa o Amex o altre carte mi rispondono che ho firmato il contratto dei servizi distintivi alberghieri dove le condizioni sono che tu devi avere lo scontrino firmato, ecc. La soluzione sarebbe che i portali come Booking.com ed Expedia si opponessero alle compagnie delle carte di credito per questa clausola in quanto sono loro i tramite delle prenotazioni e muovono tanti soldi. Questo però dovremmo farlo tutti insieme noi albergatori in modo da poter avere una bella forza contrattuale nei confronti di colossi come Booking.com
Chiedo cortesemente ad AM145 come ha fatto a parlare con il signore della Visa: io ho aspettato al telefono ore per avere informazioni, tra l'altro non del tutto corrette, per poi sentirmi dire di fare un fax all'ufficio dispute perché "l'addetto" al telefono non può fare niente!
A CA' DEL LUPO invece dico che se un cliente è disonesto e decide di non venire per qualsiasi motivo io non ho nessuna voglia di offrire un buono per tornare e forse anche lui non tornerebbe dopo aver contestato la sua tariffa non rimborsabile.
Ringrazio in anticipo per i vostri commenti.
Raffaella
#9
La soluzione potrebbe essere di farsi pagare queste offerte non con la carta ma in altro modo, chiedendo magari all'atto della prenotazione la caparra di 1 notte sulla carta e poi il saldo con bonifico o paypal o simili.
#10
Mi intrometto. Se non ho capito male, il problema della legalità sta nel fatto che non sè legale usare il POS in modalità remota. In effetti mi fu fatto notare da un funzionario della banca quando chiesi l'attivazione del servizio di digitazione del pan da remoto. Occorre avere lo scontrino firmato affinché la transazione sia considerata valida. Se però il problema è questo, è facilmente risolvibile utilizzando un servizio di pagamento tipo Stripe. Io ho creato l'account in 5 minuti ed al sesto minuto avevo già addebitato una American Express (che peraltro il mio pos non accetta). Il problema della legalità non si pone più perché viene utilizzato il codice CVC (o CVV), che conferma che il cliente sia in possesso della carta, usato da praticamente tutti gli e-commerce. Nasce il problema di farsi dare il cvv o cvc. Expedia me lo invia in automatico, su wubook ho messo l'impostazione del richiederlo, restava booking, a cui ho inviato un messaggio di richiesta di visualizzazione del cvc: mi è stato risposto in meno di un'ora, attivando questa opzione (solo per le nuove prenotazioni). Commissione di stripe, al momento 1,4%+0.25€. Può anche essere che pure il POS preveda questa possibilità, ma non sono informato.
  


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